Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Sarà autunno caldo per i mercati civici

Fonte: La Nuova Sardegna
9 settembre 2008

MARTEDÌ, 09 SETTEMBRE 2008

Pagina 1 - Cagliari


Smaltimento dei rifiuti e chiusura dell’ortofrutta



Manca una raccolta centralizzata degli scarti dei box

ROBERTO PARACCHINI

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CAGLIARI. I mercati senza pace. I titolari dei box delle carni e dei prodotti ittici sono in rivolta. I sottoprodotti della lavorazione (gli scarti ecc.) devono essere smaltiti in modo differenziato. E sin qui tutto bene. Ma ogni singolo operatore lo deve fare da solo, con costi molto alti. Inoltre a dicembre scade la proroga per la chiusura definitiva del mercato agroalimentare all’ingrosso di viale Monastir.
Non solo: il regolamento dei mercati civici risale gli anni Sessanta del secolo scorso. E nel mercato ittico all’ingrosso non ci sono aste al ribasso (come dovrebbe), il che significa che nella rivendita al dettaglio mancano i “pezzi” coi prezzi più bassi. Insomma i problemi sono tanti. Intanto i costi delle materie prime aumentano e anche la funzione calmieratrice dei mercati civici perde terreno. In questo quadro «pure il fatto che i singoli operatori debbano smaltire direttamente i rifiuti differenziati degli scarti - commenta Ninni Depau, capo gruppo del Pd - e il Comune non riesca a fare un qualcosa di centralizzato, significa che i costi ricadono, poi, sui consumatori». Sull’argomento Depau, Paolo Casu (indipendente del centrodestra e presidente della commissione consiliare alle Attività produttive) e Raimondo Perra (Sdi) hanno presentato una interrogazione al sindaco.
«La decisione - si legge nell’interrogazione - di attribuire l’onere dello smaltimento differenziato a carico dei singoli operatori ha provocato malumore e proteste formali». L’amministrazione comunale, da parte sua, con una nota specifica, «ha intimato la regolarizzazione della raccolta differenziata entro cinque giorni, pena la sospensione dell’attività per gli operatori che risulteranno irregolari». In parallelo, però, sostengono i consiglieri, «i mercati civici, pur nell’autonomia imprenditoriale di ciascun operatore, rappresentano un patrimonio unitario della città da gestire, valorizzare e promuovere in quanto tale». Infatti la diminuzione dei costi di gestione dei mercati è fondamentale perché gli stessi possano essere uno strumento efficace per il contenimento del carovita e per la riduzione progressiva dell’intervento finanziario del Comune». Da cui la richiesta di centralizzare questo tipo di raccolta con modalità da verificare. I prezzi delle materie prime possono essere ridotti in vario modo. Le norme nazionali permettono ai Comuni, ad esempio, di organizzare degli spazi cittadini in cui più o meno saltuariamente i produttori possono vendere direttamente i loro prodotti, con un vantaggio sia per loro che per i consumatori. «In questa prospettiva - sottolinea Depau - noi della commissione alle Attività produttive ci stiamo muovendo per il mercato all’ingrosso di viale Monastir. A parte il fatto che vi sono ancora una quarantina di operatori, noi proponiamo che una parte dell’area venga utilizzata proprio per questo: come luogo per una vendita diretta dei prodotti agroalimentari da parte dei produttori.