Rassegna Stampa

Sardegna 24

Costi della politica e della democrazia

Fonte: Sardegna 24
3 ottobre 2011

Costi della politica e della democrazia

Caro Direttore, in una lettera pubblicata nella rubrica lettere ed opinioni del Suo giornale, il Sig. Mario Gimelli segnala il fatto che nel bilancio delComunedi Cagliari sia previsto uno stanziamento di 30 mila euro per l’abbonamento al parcheggio dell’autorità portuale dei consiglieri comunali. Il lettore si chiede senonsarebbe opportuno risparmiare tale somma. Nella sua risposta Lei dichiara che “per ridare credibilità alle istituzioni“, è necessario “che un deputato, un consigliere regionale o comunale devono semplicemente dare l’esempio e promette la costante vigilanza del Suo giornale su questi aspetti. Vorrei rassicurare Lei e il gentile lettore informando che l’ufficio di Presidenza del Consiglio comunale ha promosso uno screening estremamente approfondito di tutti i costi dell’attività consiliare al fine di individuare i costi della cattiva politica, separandoli dai costi della democrazia. L’obiettivo è quello di promuovere un grande e trasparente dibattito finalizzato a valorizzare il ruolo del Consiglio comunale e ad aumentare la produttività dei lavori consiliari, avendo la consapevolezza che ciò significa non solo riduzione dei costi ed eliminazione di ingiustificati privilegi, ma soprattutto, ridare dignità alle istituzioni, avvicinare alle stesse i cittadini, dare efficacia all’azione politica per individuare le soluzioni più adeguate ai problemi della nostra comunità. Alcuni dati sono già stati resi pubblici, altri saranno definiti a giorni.Datutti i dati emerge comunque l’entità rilevantissima dei tagli già effettuati: basti pensare alle spese a disposizione dei gruppi consiliari per l’attività politica, passate in 5 anni da 170 mila euro a 70 mila euro. Complessivamente i tagli all‘attività politica, comprendendo l’eliminazione delle circoscrizioni, si avvicinano al milione di euro. Ciònon significa che altri tagli non possano essere effettuati o, meglio, che molte somme nonpossano più utilmente essere utilizzate. Fra queste vi sono senz’altro i 30 mila euro annui per i parcheggi a disposizione dei consiglieri nell’area dell’autorità portuale. Non a caso le stessesommesono state già congelate da tempo, senza alcuna sollecitazione esterna, anche perché sono state trovate delle anomalie nella gestione dei parcheggi. Non ho difficoltà a riconoscere al Suo giornale una fondamentale funzione di controllo e di vigilanza dell’attività pubblica. Per essere coerente, però, questa azione deve evitare di fare un unico calderone fra tutte le spese della politica (spesso sono spese per la democrazia..) e fra tutti coloro che fanno politica. Io appartengo a una generazione che ha sempre considerato la politica come la più nobile e disinteressata delle attività sociali. non nego che provi un certo fastidio quando vengo associato, in quanto “politico”, a chi lucra sull’attività politica o a chi gode realmente di privilegi insopportabile. La casta, in Italia, non è rappresentata da chi fa politica, ma da chi, facendo politica o svolgendo altre fondamentali funzioni pubbliche e private, gode di privilegi e rendite di posizione non più tollerabili per il paese.  

Caro Direttore, in una lettera pubblicata nella rubrica lettere ed opinioni del Suo giornale, il Sig. Mario Gimelli segnala il fatto che nel bilancio delComunedi Cagliari sia previsto uno stanziamento di 30 mila euro per l’abbonamento al parcheggio dell’autorità portuale dei consiglieri comunali. Il lettore si chiede senonsarebbe opportuno risparmiare tale somma. Nella sua risposta Lei dichiara che “per ridare credibilità alle istituzioni“, è necessario “che un deputato, un consigliere regionale o comunale devono semplicemente dare l’esempio e promette la costante vigilanza del Suo giornale su questi aspetti. Vorrei rassicurare Lei e il gentile lettore informando che l’ufficio di Presidenza del Consiglio comunale ha promosso uno screening estremamente approfondito di tutti i costi dell’attività consiliare al fine di individuare i costi della cattiva politica, separandoli dai costi della democrazia. L’obiettivo è quello di promuovere un grande e trasparente dibattito finalizzato a valorizzare il ruolo del Consiglio comunale e ad aumentare la produttività dei lavori consiliari, avendo la consapevolezza che ciò significa non solo riduzione dei costi ed eliminazione di ingiustificati privilegi, ma soprattutto, ridare dignità alle istituzioni, avvicinare alle stesse i cittadini, dare efficacia all’azione politica per individuare le soluzioni più adeguate ai problemi della nostra comunità. Alcuni dati sono già stati resi pubblici, altri saranno definiti a giorni.Datutti i dati emerge comunque l’entità rilevantissima dei tagli già effettuati: basti pensare alle spese a disposizione dei gruppi consiliari per l’attività politica, passate in 5 anni da 170 mila euro a 70 mila euro. Complessivamente i tagli all‘attività politica, comprendendo l’eliminazione delle circoscrizioni, si avvicinano al milione di euro. Ciònon significa che altri tagli non possano essere effettuati o, meglio, che molte somme nonpossano più utilmente essere utilizzate. Fra queste vi sono senz’altro i 30 mila euro annui per i parcheggi a disposizione dei consiglieri nell’area dell’autorità portuale. Non a caso le stessesommesono state già congelate da tempo, senza alcuna sollecitazione esterna, anche perché sono state trovate delle anomalie nella gestione dei parcheggi. Non ho difficoltà a riconoscere al Suo giornale una fondamentale funzione di controllo e di vigilanza dell’attività pubblica. Per essere coerente, però, questa azione deve evitare di fare un unico calderone fra tutte le spese della politica (spesso sono spese per la democrazia..) e fra tutti coloro che fanno politica. Io appartengo a una generazione che ha sempre considerato la politica come la più nobile e disinteressata delle attività sociali. non nego che provi un certo fastidio quando vengo associato, in quanto “politico”, a chi lucra sull’attività politica o a chi gode realmente di privilegi insopportabile. La casta, in Italia, non è rappresentata da chi fa politica, ma da chi, facendo politica o svolgendo altre fondamentali funzioni pubbliche e private, gode di privilegi e rendite di posizione non più tollerabili per il paese.