Rassegna Stampa

Sardegna 24

Servitù, tesori in pericolo

Fonte: Sardegna 24
30 settembre 2011

 

Ospedale militare, ex panificio, caserma Ederle: sono alcuni dei tanti siti inutilizzati del demanio militare destinati alla Regione, che il Governo potrebbe svendere con legge del Parlamento per riappianare il debito pubblico

Migliaia di metri quadrati a due passi dal mare, in centro città e in periferia, edifici storici, alcuni in aree che godono di panorami da mozzare il fiato. Non quello dei cagliaritani che a questi ettari non hanno accesso. Le aree in questione, infatti, fanno parte del demanio militare: palazzi, ex caserme enormi, ospedali, depositi, magazzini generali, stabilimenti balneari, aree che, se a disposizione del patrimonio della Regione, potrebbero rivoluzionare il volto della città, anche se di questo Massimo Zedda nelle sue dichiarazioni programmatiche non ha fatto cenno. Solo qualche esempio: la Caserma Ederle, a pochi metri dal mare di Calamosca; l’Ospedale militare Amerigo Demurtas in via Ospedale, pieno centro storico: un edificio costruito dai padri Gesuiti nel 1548, istituitocomeospedale militare nel 1836 da Carlo Alberto. Dal duemila quest’ospedale di quasi settemila metri quadrati è stato convertito in centro militare di medicina legale. Un’altra megastruttura in centro è l’ex panificio militare. Dal 1992 i suoi seimila e ottocento metri quadrati sono utilizzati per ospitare la biblioteca militare del presidio e la Croce Rossa. In tutto a Cagliari i siti interessati sono 58. C’è un accordo che risale al marzo 2008, firmato dall’allora governatore Renato Soru e dal ministro della Difesa, che prevede il passaggio di molti di questi beni dallo Stato alla Regione. Ma sinora, delle 58 strutture, solo dieci sono ritornate effettivamente alla Regione. Per classificare lo stato delle altre si utilizza un generico “in via di dismissione”. Il fatto è che la situazione è interlocutoria da anni. Mentre lo Statuto regionale è chiarissimo. L’articolo 14 fa dormire sonni tranquilli: “La Regione - recita - nell'ambito del suo territorio, succede nei beni e diritti patrimoniali dello Stato di natura immobiliare e in quelli demaniali, escluso il demanio marittimo. I beni e diritti connessi a servizi di competenza statale ed a monopoli fiscali restano allo Stato, finché duri tale condizione. I beni immobili situati nella Regione, che non sono di proprietà di alcuno, spettano al patrimonio della Regione”. L’articolo 54 dello Statuto, invece, non lascia tranquillo nessuno, se non lo Stato italiano e il suo debito. Recita: “Per le modificazioni del presente Statuto si applica il procedimento stabilito dalla Costituzione per le leggi costituzionali”. Tradotto: per cambiare lo Statuto, che ha rango di legge costituzionale, serve un procedimento aggravato che presuppone l’approvazione da parte della maggioranza qualificata dei parlamentari in sedutacomune. Ma il quinto comma dello stesso articolo costituisce un’eccezione alla regola: “Le disposizioni del Titolo III dello Statuto possono essere modificate con leggi ordinarie della Repubblica”. Il titolo III comprende l’articolo 14. Questo significa che il Governo nazionale, attraverso legge ordinaria (col decreto legge si fa pure più in fretta) potrebbe decidere di svendere i beni del demanio militare inutilizzati, lasciando la Regione a bocca asciutta.

Il sindaco Massimo Zedda nelle sue dichiarazioni programmatiche non ha mai fatto riferimento al patrimonio immobiliare costituito dalle servitù militare Cagliari

EDERLE La caserma si trova sotto il colle Sant’Elia vicino al Faro, a pochi metri dal mare di Calamosca. Ha una superficie di più di due ettari. Ci lavorano 50 persone