COMUNE. Stabilizzazione vicina
Per un momento si è pensato a un ritorno al passato, quello delle occupazioni, dei blitz in sala consiliare, delle tende sotto i portici. Poi intorno a mezzogiorno, quando il sindaco e il direttore generale hanno ricevuto i rappresentanti dei lavoratori del Comune, la situazione è tornata alla normalità. A far desistere i precari del Municipio che ieri per un'ora hanno occupato la sala matrimoni di Palazzo Bacaredda è stato la garanzia che entro ottobre l'amministrazione avvierà le procedure per la stabilizzazione dei lavoratori. Così poco dopo l'una del pomeriggio hanno abbandonato il secondo piano di via Roma, insieme al segretario della Funzione pubblica Luca Locci: «Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti, speriamo che adesso la promessa venga mantenuta».
Non è il primo incontro in Municipio, per cercare di risolvere la vertenza dei lavoratori che attendono da anni di essere assunti a tempo indeterminato. Tutte persone che hanno lavorato nei cantieri regionali attivati dagli enti locali per anni.
Nella maggior parte dei casi sono donne over 45 anni, sole e con figli a carico, con problemi sociali.
Ma in tutto sono circa un migliaio i precari sardi degli enti locali che sono ancora in attesa di essere stabilizzati grazie alle disposizioni della legge regionale 3 del 2009. Una norma impugnata dal Governo di fronte alla Corte costituzionale. Il Consiglio regionale ha però recepito le osservazioni della Corte modificando e integrando la norma. Secondo un primo calcolo servirebbero circa 24 milioni di euro per tre anni. Ma ora bisognerà verificare quanti siano i lavoratori precari che hanno diritto alla stabilizzazione. Solo una volta finito il conteggio si potrà fare una previsione sulla spesa necessaria a garantire i contratti a tempo indeterminato.
In passato la protesta dei lavoratori è sfociata in più di un'occasione in occupazioni e blitz. A volte anche scontri con in vigili urbani, che avevano impedito ai precari di entrare a Palazzo Bacaredda mentre nell'aula consiliare si stava svolgendo la seduta di Consiglio comunale. Dopo quell'episodio una quarantina di ex dipendenti occuparono per mesi i portici di via Roma e piazza Matteotti, dormendo e mangiando all'interno di una tenda. ( m.r. )