Rassegna Stampa

Sardegna 24

Un grido dalle case popolari

Fonte: Sardegna 24
29 settembre 2011

Piazza Granatieri di Sardegna, un ghetto a Is Mirrionis: palazzi fatiscenti e fogne a cielo aperto

Una nuova protesta in un quartiere popolare della città. Stavolta, a far sentire la propria voce sono i residenti di piazza Granatieri di Sardegna, a Is Mirrionis. Nell’area, ci sono una serie di palazzine che da molti anni versano inuna situazione di degrado. Da anni chi ci vive lamenta infiltrazioni d’acqua e crepe nei muri, cornicioni pericolanti e fogne a cielo aperto. Unoscenario da ghetto, al quale vanno aggiunte una mancata pulizia della terra e tubi semplicemente appoggiati nel terreno, dentro i quali scorre acqua potabile che raggiunge i rubinetti degli appartamenti.

Da una delle palazzine, un mese fa si sono staccati dei pezzi di cornicione, fortunatamente senza colpire nessun passante. I vigili del fuoco si sono limitati a sistemare delle transenne, visto che allo stato attuale sono ancora presenti sul terreno pezzi di cemento. In tutta la piazza risiedono un’ottantina di persone: tra di loro vi è una considerevole presenza di anziani e bambini. Le palazzine vennero costruite intorno al 1960 e gestite dalla Iacp fino ai primi anni duemila. In seguito, a costo zero, passarono sotto il controllo del Comune. Ed è proprio dal momento del cambio di gestione che sono cominciati i disagi, almeno stando a sentire le parole dei residenti, i quali si sentono abbandonati dalle istituzioni, fin dall’inizio dei dieci anni del sindaco Floris.

Ci tengono a precisare che pagano tasse e affitti, ecco perché chiedono a gran voce un intervento tempestivo da parte del sindaco Zedda e della sua squadra di governo. Senza nessuna bandiera politica come contorno, precisano. «Vivo qui da 48 anni e dentro casa mia c’è umido, infiltrazioni d’acqua nei muri e topi», afferma Maria Bonaria Vacca, residente al civico 10. «Qualche giorno fa mi sono affacciata alla finestra ed ho corso il rischio di essere colpita daun calcinaccio, staccatosi dal tetto del palazzo.

C’è un alto pericolo di crolli. Tutte le giunte comunali ci hanno fatto solo promesse. La situazione era migliore quando la gestione era della Iacp», conclude. Alcune palazzine furono ristrutturate dal Comunequattro anni fa.«Conmateriale scadente, senza dubbio alcuno», queste le parole diMarisa Seregni, del civico 2. «Dentro casa mia ci sono crepe nei muri, e i pannelli posti nel tetto hanno creato un sovraccarico, spaccando tutto.

Sono costretta a convivere con la muffa nei muri e infiltrazioni d’acqua, soprattutto quando piove. Mio marito deve salire fin sul tetto e passare della guaina liquida, a proprie spese. Quando piove», conclude «l’acqua arriva anche negli scantinati del palazzo». Altra testimonianza è quella di Alessio Marongiu. «Vivo al civico 9 da 16 anni e la casa me la sono comprata», sostiene.«Anche la palazzina dove abito è messa male esternamente, mi sono pagato tutti i lavori di ristrutturazione interna. Qui vive anche gente senza lavoro. Il sindaco Zedda mi sembra un giovane in gamba», conclude Marongiu, «mi auguro che faccia qualcosa per noi, non penso che possa permettere che ci siano simili situazioni nella città che governa». Chiude il cerchio delle testimonianze Gianfranco Porcu. «Vivo qui da svariato tempoe riscontro questi problemi da circa 10 anni. Ogni invernol’acqua scende dai muri, dentro casa. All’inizio del 2011 ho deciso di acquistare l’appartamento e il Comune mi ha promesso che avrebbero ristrutturato tutte le case. Ancora oggi, però, restano solo delle belle parole, senza nessun fatto concreto ». Paolo Rapeanu