Le relazioni dei servizi sociali di Cagliari sull’attività dell’associazione nel campo Rom. Una raffica di segnalazioni sempre negative dal 2007 all’inizio del 2010 non ha impedito che la concessione andasse avanti. Fino alla nuova giunta
Unapresenzainutile ecostosa. È questo il giudizio di sintesi che i servizi sociali del comune hanno formulato, per più di tre anni consecutivi, sull'attività dell'associazione“ I Sardi”, incaricata dalComune di Cagliari di svolgere attività di pulizia, piccola manutenzione e mediazione culturale nel campo rom. Questo, secondo la denunciafatta l’altroieridadueconsiglieri della minoranza al comunedi Cagliari(PaoloCasueGianni Chessa), per un totale di oltre 280mila euro dal 2007 alla primametà del 2011 quando la concessione non è stata rinnovata. Eccounabreve cronistoria, così come emerge dalle relazioni dell'assistente sociale del comune. La prima porta la data del del 15 ottobre 2007. Descrive una situazione di assoluto degrado (la cui responsabilitànonècerto della sola associazione “i Sardi”): tubi rotti, perdite d'acqua, “una enorme pozza maleodorante”. E la ditta incaricata dall'amministrazione di eseguire le riparazioni che ancora non è intervenuta. Poi la relazione si occupa dell'attività svolta fino a quelmomento svolta dall'associazione diventata celebre per la vicenda della chiesetta aragonese di Cagliari: «In data 5 ottobre 2007, si era dato incarico all'associazione “I Sardi”, così come da determinan 159 del 14 giugno 2007, di effettuare la pulizia dell'ambulatorio. A tutt'oggi tale attività non ha avuto inizio».Eancora: «Si è richiesto telefonicamente in più occasione di garantire la presenza della mediatrice culturale presso il campo sosta, per istruire le pratiche di richieste di cittadinanza. A tutt'oggi tale richiesta non ha avuto alcun seguito». E infine: «Il ragazzo incaricato dall'associazione “I Sardi”, che presta servizio presso il campo tutte le mattine, non può assumersi la responsabilità di organizzare turni di attività, non avendo l'associazione ancora provvedutoall'assunzione dipersonale rom». Seimesidopo– precisamente il 21 gennaio del 2008 – i problemigenerali sono identici (perdite d'acqua, pozze maleodoranti) e anche il giudizio su “I Sardi”: «Al campononerapresente l'operatore addetto alla custodia e alla pulizia (...). Dalle informazioni assunte, l'addetto alla custodia mancherebbe da martedì 15 gennaio. L'associazione non ha comunicato alcunché al servizio scrivente. Inoltre, da quanto riferito, pareche l'operatoresi trattenga nel camposolo dalle ore 10 alle ore 12, anche se l'associazione non ha concordato né comunicatoalcunavariazionedi orario.Altrettanto dicasi sia del “Direttore generale”chedellamediatriceculturale, che compiono soltanto 'fugaci apparizioni' chenonconsentonolorodiinstaurareunrapporto di fiducia con la popolazione Rom, né di poter svolgere alcuna attività di mediazione. Ad un' analisi approfondita della situazione, risulta assolutamente inadatto ed inefficace il servizio svolto dall'associazione I Sardi nella gestione del campo». Passanoquattro mesi,siamoal 12 maggio 2008. «Le numerose attività descritte nella relazione mensile presentata dall'associazione “i Sardi” - scrive l’assistente sociale - si sono svolte solo una o due volte nell'arco di quattro mesi, con tale discontinuità che rende inutile ogni attività eventualmenteiniziata ».Esiamoall'11 luglio 2008. Lasituazione del campo non è mutata: pozzetti intasati, perdite d'acqua, il vano che ospital'autoclave allagato,conpericolo per la sicurezza visto che nelle vicinanze ci sono delle prese elettriche. «Per quanto riguarda l'operato dell'associazione “i Sardi” niente si può aggiungere rispettoaquantoriferito nelle precedenti note,mava evidenziato che negli ultimi due mesi l'addetto per le attività delcampo si è presentato in rare occasioni, interrompendo completamente ogni presenza circa un mese fa, senza che di ciò sia stata data comunicazione ufficiale a questi uffici. L'esperienza con l'associazione può,a questo punto essere considerata totalmente fallimentare ». Il 20 settembre del 2008, la periodica relazione dei servizi sociali segnala un intervento dei carabinieri che hanno effettuato controlli sulle presenze nelcamporom.Dopoalcune note sulla situazione logistica generale (sempre disastrosa, con le solite perdite d'acqua) una segnalazione: «Si evidenzia che, anche oggi, i colloqui di servizio sociale (quelli riservati) si sono dovuti svolgere nel bagno dell' asilo nido, mentre quelli del segretariato sociale hanno avuto luogo all'aperto, in quanto l'operatore dell'associazione “I Sardi” non era presente». Nel 2009, il 26 giugno, c'è finalmente una buona notizia. Suordine del Tribunale, il Servizio igiene ambientale e del suolo del Comune, ha ripulito il campo. Il miglioramento è visibile, anche se «rimangono immutate le precarie condizioni strutturali» e «la cabina Enel ad alto voltaggio è completamente aperta e accessibile ai bambini».Ma quando, il10 agosto del 2009, viene effettuata una nuova verifica, si rilevano «notevoli carenze rispetto alla pulizia ordinaria». Osserva l'assistente sociale: «L'associazione “I Sardi”, incaricata con convenzione in via di rinnovo, non è mai riuscita a realizzare tutti gli impegni assunti con la convenzione stessa.Afronte dell'impegno economico stanziato per tutti gli interventi previsti, pressoché nulli appaiono i risultati raggiunti, sia dal punto di vista delle pulizie e della manutenzione ordinarie, sia da quello della costruzione delle relazioni e della mediazione». Siamo al 2010. Sono passati tre anni dall'ingresso de “I Sardi” nel campo rom. Ma, stando agli assistenti sociali, non è stato fatto alcun passo avanti. L'associazione, infatti, «non riesce a trovare modalità sia organizzative, sia relazionali, che incidano sulle abitudini igieniche delle famiglie ospiti del campo». E ancora: «A fronte dell'impegno economico di questa amministrazione, il lavoro il lavoro svolto dall'associazione “I Sardi” appare assolutamente inefficace». Unconcetto identico viene ripetuto in una nuova relazione datata 9 febbraio 2010. E in un'altra ancora relativa al maggio/ settembre del 2010: «Permane lo stato di degrado igienico sul quale l'associazione 'I Sardi', incaricata di effettuare pulizia ordinaria e piccola manutenzione, sembra continuare a non incidere minimamente».