Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Zedda promosso a metà

Fonte: L'Unione Sarda
29 settembre 2011

Qualche critica dai sindacati sulla possibile uscita dalle società partecipate

Ma sulle unioni civili incassa il sì della Chiesa

Uno dei riflessi della manovra del Governo nazionale e dei tagli ai trasferimenti Stato-Enti locali potrebbe essere la riorganizzazione della presenza del Comune nelle società partecipate. Che in alcuni casi - vedi Lirico e Abbanoa - hanno creato solo buchi milionari e grane all'amministrazione. È stato il sindaco Massimo Zedda a ricordarlo martedì sera in Consiglio comunale: «Per ciascuna delle società partecipate dovrà valutarsi la sussistenza o meno della ragion d'essere che a suo tempo ne determinò la partecipazione, per verificare meglio, conti alla mano, se sia da considerare tuttora attuale oppure se si ritiene che sia venuta meno o possa essere sostituita da una nuova».
I SINDACATI Un passaggio che lascia perplesso Fabrizio Carta, segretario della Cisl cagliaritana: «Se le società sono strategiche, come il Ctm, Abbanoa o il Lirico, è bene che il Comune continui a farne parte». È diverso il discorso per la Multiservizi spa: «Ha quindici dipendenti e tre consiglieri di amministrazione, quando ne basterebbe solo uno. Ma anche in questo caso il problema non è uscire, ma farla funzionare».
IL METODO Delle linee programmatiche è stato apprezzato soprattutto un aspetto: «Ha riconosciuto il ruolo dei cittadini e dei sindacati e ha detto che vuole dialogare con noi e le associazioni. Anche se all'inizio anche Floris aveva fatto dichiarazioni simili, poi...». Sulla possibilità di introdurre una tassa sui soggiorni in albergo, idea che in Consiglio si è già scontrata con l'opposizione del centrodestra (che ha proposto una mozione contraria, bocciata martedì sera), Carta commenta: «Bisogna vedere se è una soluzione produttiva. Credo sia meglio tagliare gli sprechi, come quelli sulle consulenze: il Comune ha al proprio interno professionalità degne di questo nome».
LA UIL Il segretario della Uil Gianni Olla invece è critico: «Condivido il metodo usato dal sindaco per definire le linee di programma, ma a parte questo non mi sembra che questo tipo di programma dia risposte dal punto di vista occupazionale. Non c'è un piano per ripristinare il volano dell'edilizia. Serve un programma che punti a riqualificare il patrimonio edilizio esistente. Credo che il discorso di martedì non sia improntato al lungo periodo».
CGIL Nicola Marongiu della Cgil giudica le parole del sindaco «un buon esempio di concretezza, rispetto ai sogni del centrodestra». Sul lavoro le impressioni sono diverse a quelle della Uil: «I Comuni non hanno competenze in questa materia. Se avesse inserito l'argomento martedì sarebbe stata pura retorica. E poi credo che il lavoro debba meritare un ragionamento a sé».
UNIONI CIVILI Uno degli argomenti che nei giorni scorsi ha scatenato maggiormente le reazioni del centrodestra, ovvero il registro delle unioni civili, trova invece d'accordo la Chiesa. Il parroco di Sant'Eulalia Marco Lai spiega: «Quel registro non vuol dire “matrimonio”, è semplicemente un nuovo regime giuridico di convivenza. Si fa ordine dove c'è disordine, riconosce quanto succede di fatto. L'amministrazione prende atto di quello che già esiste, non si aggiunge nulla. Se poi serve per mettere sullo stesso piano le famiglie tradizionali e le coppie di fatto per quanto riguarda l'erogazione di servizi, beh, vanno garantiti a tutti. Questo vale anche per le coppie omosessuali. Anche se per me, quando si parla di matrimoni e coppie, penso all'eterosessualità».
Michele Ruffi