Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Voglio una città vivibile»

Fonte: La Nuova Sardegna
28 settembre 2011

Il sindaco Zedda: «Niente sprechi e rigore nei conti»



Bisogna sapere ascoltare tutti i pareri e tenere contro anche delle critiche dell’opposizione

ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI Eccolo lì, il «sindaco ragazzino» Massimo Zedda che in questi tre mesi e passa ha dimostrato che non è necessario essere «sopra le righe» per bucare il video, ma che anche la discrezione paga. Soprattutto se affiancata all’impegno.
Ed ora - giacca blu, cravatta scura e camicia celeste - in consiglio comunale con le sue dichiarazioni programmate, Zedda detta la continuazione di un sogno (per chi l’ha votato). Dopo la poesia della vittoria, però, entra adesso a piene mani nella prosa del governo: dei conti da far quadrare, delle persone da assistere senza umiliarle ma aiutandole a crescere, dei tanti senza casa che chiedono il «qui e ora» per vivere, degli alloggi fatiscenti, del traffico caotico, dei problemi dello stadio, dei centri storici da riconquistare all’abitare, delle periferie da far rivivere ecc. ecc. Vediamo.
Le parole. «Ascolto», «regole», «concertazione» e «progettazione» sono state le parole più gettonate del suo discorso. Dopo un doveroso ricordo di un’impiegata (Simona Locci) e aver chiesto anche l’aiuto dell’opposizione, Zedda entra nel merito dei tagli che la crisi farà al bilancio del Comune.
Il realismo. «Cagliari comune virtuoso subirà - afferma il sindaco - un taglio di per il biennio 2011-2012 di quasi dieci milioni di euro». Con in più il divieto di fare ricorso agli avanzi di bilancio degli anni precedenti per via del patto di stabilità. Come dire: ci toccherà camminare sui carboni ardenti. Ma questo è quanto. «Il rigore e il buon esempio» dello sfoltimento del parco macchine, della riduzione del numero degli assessorati e della rinuncia agli abbonamenti gratuiti dovranno diventare «stile di governo, improntato a sobrietà».
Il passato. Della precedente amministrazione il primo cittadino critica soprattutto l’aver seguito per troppo tempo la logica dell’emergenza con pochi interventi programmatici e complessivi. E fa l’esempio della cultura dove manca «del tutto un progetto calibrato sul territorio, diversificato e interdisciplinare». Ma l’accusa centrale è quella di «aver trovato «un Comune impermiabile, insensibile e incapace di promuovere un sistema di relazioni». Come dire: ognuno pensa e balla solo.
Il rigore. In base alle previsioni sui tagli, vi sarà una riduzione degli investimenti di almeno il 18 per cento. E questo significa, spiega Zedda, intervenire subito anche con quella che è stata chiamata «manovra di ferragosto» con particolare attenzione sulle società a vario titolo partecipate dal Comune: si dovrà valutare se continuare a partecipare o meno.
Il turismo. Cagliari dovrà essere una città da abitare e da vivere, e anche sostenibile. I tagli non dovranno pesare sulle fasce più deboli, nè sui cittadini in generale. Da qui la necessità di un confronto con le categorie «sulla possibilità di avviare un costruttivo tavolo sulla possilbità di inserire un contributo legato al soggiorno in città dei turisti». Il tutto in parallelo a una più efficace lotta all’evasione cittadina delle tasse comunali.
Il verde. L’attenzione all’ambiente è uno dei punti fermi del programma di Zedda. All’interno del piano del settore rientra anche «la riscoperta e riorganizzazione del canyon presso Tuvixeddu». Ma per questo settore occorrerà una conferenza cittadina specifica.
L’abitare. Occorre adeguare il Puc al Ppr, completare l’iter per il piano particolareggiato del centro storico, il piano di utilizzo del litorale e rilanciare Molentargius. Con in più un progetto specifico per le aree dove realizzare l’edilizia residenziale pubblica. Negli ultimi anni la città ha perso il 4 per cento dei cittadini.
In apertura di seduta ieri sera c’è stata anche l’entrata in consiglio del consigliere Ferdinando Sechi, Idv, che ha sostituito il collega Gialeto Floris, che si è dimesso nei giorni scorsi «per motivi personali».