Rassegna Stampa

Sardegna 24

Poetto, giù i baretti tra le lacrime

Fonte: Sardegna 24
27 settembre 2011

Iniziato lo smantellamento dei chioschi sulla spiaggia, i lavori dovranno essere conclusi entro il 31 ottobre. Protesta dei gestori

di PAOLO RAPEANU sardegna@sardegna24.net

Ècominciato tra rabbia e lacrime l’inizio della demolizione dei chioschetti del Poetto. 13 attività su un totale di 18 hanno dato il via ai lavori di rimozione di arredi e strutture. Un accordo tra i gestori e il primo cittadino Zedda ha consentito di poter concludere la stagione estiva 2011 senza cominciare le opere di demolizione. Ma da ieri, con l’estate oramai conclusa, la quasi totalità dei chioschetti sono stati recintati e i proprietarihanno cominciato l’opera di smantellamento. Entro il 31 ottobre, al posto di sedie, tavolini e mattonelle dovrà esserci soltanto la sabbia. Malumore e tristezza: questi i sentimenti di gestori e lavoratori dei chioschetti, da ieri ufficialmente senza più un lavoro. «Abbiamo concluso la stagione estiva, stiamo facendo ciò che ci hanno detto, anche se a malincuore», afferma Alessandro Cogoni, da 16 anni proprietario de La Sella del Diavolo. «Pretendo che il Comune mi faccia sapere al più presto quando potrò ripartire. Io qui lavoravo tutto l’anno, da oggi sono in mezzo alla strada. E poi, perché alcuni chioschetti non sono stati interessati dall’ordinanza di demolizione? Dovremmostare tutti sullo stesso piano».

La rabbia trova spazio anche nelle parole di Andrea Onnis, da 6 anni lavoratore al Twist.«Daoggi sono disoccupato. Ben venga la legalità, qui però si sta colpendo tutto l’indotto, è un disastro a catena », sostiene Onnis, che prosegue: «Stiamo demolendo solo per rispetto di questa sentenza, sul nostro futuro pendiamo totalmente dalle labbra del Comune. Il Poetto è frequentato tutto l’anno,nonèunaspiaggetta isolata. In questo periodo è frequentata anche da turisti russi e polacchi». Onnis conclude chiedendo a gran voce «l’approvazione immediata del Pul (il piano di utilizzo del litorale) solo così si potrà risolvere positivamente questa triste vicenda ». Rabbia e poca voglia di parlare anche dalle parti del Palm Beach. «Possiamo solo sperare che il sindaco ci faccia riaprire al più presto, da oggi non ho più un lavoro e la rabbia è tantissima», questo l’unico commento, telegrafico, di una delle figlie della proprietaria del chiosco, Maria Assunta Cabras. Le lacrime sono invece quelle che romponoa più riprese la voce di Piero Marci, 49 anni, da 20 proprietario de Il Miraggio. «Oggi viene demolita tutta la mia vita, qua dentro ci ho messo l’anima, con l’aiuto di mio figlio di 26 anni», afferma. «Ancora non sappiamo nulla di certo, anch‘io tenevo aperto tutto l’anno, avevo tanti clienti affezionati. Nel mio baretto licenzierò tre persone, mentre per la demolizionehospesometà dell’incasso estivo totale.

Chiedo che anche il Comune faccia altrettanto presto per darci la possibilità di ricostruire e di ritornare a lavorare». Marci conclude affermando che «stiamo chiedendo da anni di poter fare tutto per essere messi in regola. Paghiamo l’ici però ci considerano abusivi, tutto ciò è folle e senza senso». Il destino dei chioschetti del Poetto era già segnato da almeno due anni. Infatti, nel 2009, i gestori ricevettero un’ordinanza di demolizione, a firma degli uffici comunali in seguito ad accertamenti della procura della Repubblica. Dalle indagini condotte emersero un abuso edilizio, un’occupazione illegale di suolo demaniale ed una violazione delle norme paesaggistiche. Traun continuo tira e molla da parte dell’amministrazione comunale di allora, guidata da Emilio Floris, tale norma ha trovato la sua attuazione solamente quest’anno, subito dopo l’insediamento del nuovo sindaco Massimo Zedda