Rassegna Stampa

Sardegna 24

San Michele, tour tra le case del quartiere abbandonato

Fonte: Sardegna 24
26 settembre 2011

Associazioni di cittadini e Verdi hanno organizzato una “visita guidata” tra voragini, stanze fatiscenti, muffa e topi

di PAOLO RAPEANU sardegna@sardegna24.net

Un tour, organizzato da alcune associazioni di quartiere e dai Verdi, che ha richiamato un centinaio di persone, al fine di far conoscere il disagio e l’abbandono nel quale vive una parte degli abitanti di San Michele. Dietro l’omonima piazza, tra via Podgora, La Somme e Laghi Masuri lo scenario è paragonabile a quello di un ghetto. Strade quasi impraticabili, abitazioni fatiscenti fuori e dentro, topi che entrano nelle case. All’inizio di via Podgora c’è da molto tempo una grande voragine: due anni fa un anziano ci cadde dentro e morì. Nel dedalo di via La Somme i palazzi mostrano crepe e cedimenti strutturali. Molti residenti vivono in strutture paragonabili a tuguri, da anni in lista d’attesa per una migliore sistemazione. In tutta l’area regnano degrado ed incuria. Per i residenti la misura è colma. Tutti invocanounintervento in tempi brevidaparte delnuovo sindaco Zedda, sul quale ripongono gran parte delle loro aspettative.

ComeSilvio Pinna, 52 anni, fondatore dell’associazione di quartiere “San Michele”. «Abbiamo protestato anche in passato, fidandoci delle promesse dei politici durante la campagna elettorale. Zedda è la nuova realtà della città, si sarebbe dovuto già presentare qui. In queste vie vivono molti anziani, in condizioni abitative gravi». Testimonianze di malessere arrivano anche da dentro i palazzi. «Vivo qui da 40 anni, affacciandomi alla finestra ho rischiato che un calcinaccio mi colpisse in testa. L’umidità penetra fin dentro casa attraverso i muri», afferma Giovanna Zuncheddu, 75 anni, di via La Somme «mi lamento da anni, ho fiducia nel nuovo sindaco». Parere simile quello di Sandro Cocco, 52 anni, anch’egli residente nella stessa via. «Vivo con miamammache ha 92 anni ed è malata, tra infiltrazioni d’acqua e presenza di topi. Ci rivolgiamo alle istituzioni da almeno 10 anni, chiediamo un interessamento da parte di Zedda, al più presto ». Roberto Copparoni, dei Verdi, sostiene che «le persone qui vogliono vivere una vita dignitosa. Esisteundisagio ignorato da circa 50 anni. L’augurio dei Verdi è che Zedda possa incontrarsi con i residenti della zona e prendere delle decisioni». Piena collaborazione, scavalcando le divisioni politiche: questa la proposta di Paolo Casu, consigliere comunale del Psd’az. «Bisogna abbattere le distinzioni tra destra e sinistra e lavorare insieme per il bene dei cittadini. Zedda non ha nessuna colpa, è stato eletto tre mesi fa, sarebbe puramente demagogico dare le colpe a lui. Ritengo sia giusto dargli tempo».