Ancora guerra alla movida in città: si organizzano in comitato i residenti di Marina e Stampace
Fanno le cose sul serio i residenti di Marina e Stampace, che dall’inizio dell’estate combattono contro il chiasso della movida notturna cittadina.Hannocostituito ieri il comitato “Rumore no grazie” che, nelle loro intenzioni, sarà uno strumento più autorevole nel dialogo con le istituzioni e più forte nella personale lotta contro i gestori dei locali notturni. L’obiettivo dichiarato dalla prima assemblea, riunitasi in via Nuoro nei locali messi a disposizione da Legambiente, è appunto «ricercare soluzioni che partano dalle esigenze dei residenti e nonda quelle di quei pochi che si stanno arricchendo sulla pelle dei cittadini». La prima soluzione è bloccare il rinnovo delle concessioni comunali di occupazione del suolo pubblico che sono in scadenza, per impedire che pub e ristoranti apparecchino i loro tavoli all’aperto. Marina, e in parte Stampace, negli ultimi anni anche grazie alla pedonalizzazione delle vie, si sono trasformati nel centro delle divertimento notturno di cagliaritani e turisti.
Ogni notte le strette stradine sono popolate dai tanti che prima trascorrevano le serate al Poetto o nei locali sulla costa. Un’invasione sicuramente rumorosa che sembra aver tolto il sonno a molti residenti dei rioni storici. Diversi gli episodi di dura convivenza con la movida raccontati dagli abitanti. C’è la giovane coppia costretta a mettere i tappi nelle orecchie alla bambina di quattro anni per riuscire a farla addormentare la notte. C’è l’anziano che prende forti dosi di sonnifero per non essere svegliato nel cuore della notte. C’è la signora che si trova l’androne di casa usatocomeorinatoio edil proprietario di bed and breakfast che non riesce più ad affittare le stanze che danno sulla piazzetta centro della festa. Nessun dialogo con i gestori dei locali. Sembra che tra i due schieramenti le esigenze siano opposte ed inconciliabili. Se non si è arrivati allo scontro fisico nei giorni più roventi, come durante le serate di Marina Cafè Noir, è stato solouncaso. Qualche spirito caldo c’è da una parte e dall’altra. Non è mancato tra i residenti chi ha ammesso che, se avesse avuto un fucile, sarebbe sceso in strada a riportare il silenzio.
Molti lamentano uno stato di esaurimento nervoso dato dalle numerose notti insonni e sarebbe bene non sottovalutare gli eccessi dell’esasperazione nei soggetti più fragili.Nonsottovaluta il problema il Comune. L’assessore alla viabilità e Traffico, Mario Coni, ha ricevuto dieci giorni fa una delegazione di residenti di Marina e Stampace. L’assessore alle Attività produttive, Barbara Argiolas si è presa in carico la questione, proponendosi come mediatrice tra gestori dei locali e residenti. Lunedì scorso, durante unincontro con una delegazione di abitanti della Marina ha però chiarito:«Faremomaggiori controlli la notte, ma non chiedetemidi togliere i tavolini dalle vie o di annullare le manifestazioni nel quartiere». Anche le associazioni di categoria si muovono. Su iniziativa di Fiepet Confesercenti (Federazione italiana Esercizi pubblici e turistici) è nato «un comitato che intende dare una risposta a quanti auspicanouna Cagliari dinamica e accogliente nel rispetto del diritto al riposo dei residenti ». Mala soluzione è ancora lontana. Un forum pubblico, aperto ad istituzioni, gestori dei locali e residenti, che era stato convocato proprio da Confesercenti per ieri mattina all’auditorium di piazzetta Dettori, e che doveva fare il punto sulla situazione della movida cagliaritana, è stato all’ultimo rinviato a data da destinarsi, per non meglio specificate “cause di forza maggiore”. Carlo Poddighe