Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Città strozzata dal carovita

Fonte: Sardegna Quotidiano
23 settembre 2011

Conti in rosso

 

L’INDAGINE Secondo i dati di Altroconsumo Cagliari è settima fra i centri più costosi d’Italia. Per fare la spesa una famiglia spende in media 6507 euro all’anno, quasi mille più di Verona

 Il carrello della spesa dei cagliaritani è fra i più costosi d’Italia. Secondo una classifica stilata da Altroconsumo, associazione di consumatori che conta oltre 300 mila iscritti, Cagliari è al settimo posto fra le città più care del Belpaese. Per fare la spesa nei supermercati del capoluogo, una famiglia spende in media 6507 euro l’anno, e selezionando alla perfezione le offerte dei diversi punti vendita, può riuscire a risparmiare al massimo 762 euro. Stanno peggio i sassaresi che con una spesa di 6579 euro e un risparmio massimo di 792 euro, collocano Sassari al secondo posto nella graduatoria dei capoluoghi di provincia italiani più cari. In questa speciale classifica creata da Altroconsumo con i dati dell’indagine annuale su supermercati, ipermercati e hard discount (sono stati registrati 887.000 prezzi di 108 categorie merceologiche in 949 punti vendita), la palma di città meno costosa d’Italia va a Verona: qui riempire il carrello costa 5785 euro l’anno e volendo si può riuscire a risparmiare fino a 844 euro. Il fanalino di coda è Siracusa, dove le famiglie spendono 6596 euro l’anno nei supermercati, con una possibilità di risparmio di 580 euro. A riprova che l’analisi di Altroconsumo è fondata ci sono i dati dell’Istat, che confermano la Sardegna come una delle regioni in cui l’indice dei prezzi corre più veloce rispetto alla media nazionale. Basta dare uno sguardo alla relazione del Servizio Informatica e statistica del Comune di Cagliari riguardo al Nic, ossia all’Indice nazionale dei prezzi al consumo (con un paniere di prodotit che va dal settore alimentare a quello tecnolgico, dai servizi per i trasporti alla sanità). I dati raccolti a Cagliari per il mese di agosto, dicono che rispetto a luglio, i prezzi in generale sono cresciuti di 0,4 punti, mentre rispetto all’agosto del 2010, l’aumento è stato più rilevante, assestandosi a +2,5. A influire maggiormente sull’impennata del  l’indice dei prezzi al consumo dei cagliaritani sono i costi dei trasporti. Per questa voce si registra infatti l’incremento più importante: 7,7 in un anno, e + 2,1 in un mese. Gli altri prezzi fuori controllo sono quelli relativi all’abitazione (affitto, acqua, elettricità e combustibili da riscaldamento), cresciuti di 3,7 punti, e quelli delle bevande alcoliche e dei tabacchi, aumentati nella stessa misura. I prezzi dei servizi ricettivi e della ristorazione hanno fatto segnare un +1,5 rispetto all’agosto 2010. Poi da segnalare un +1 per i mobili e gli articoli per la casa, seguito da un +0,7 per i prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura. Stabili i costi dei servizi sanitari e addirittura in calo di 1,3 punti i prezzi per le comunicazioni. Nonostante i prezzi in continua ascesa, l’indice a Cagliari resta al di sotto della media regionale. In Sardegna infatti, il famigerato Nic segna nell’ultimo anno (sempre prendendo in considerazione i dati rilevati nel mese di agosto) 103,4, contro il 102,9 della provincia cagliaritana. Anche in questo caso a far salire l’indice dei prezzi sono i dati del Sassarese, dove il Nic ad agosto ha fatto rilevare 103,9. Vincenzo Garofalo