Rassegna Stampa

Sardegna 24

Da nord a sud primi cittadini unanimi: «Nessuna convocazione: l’ultimo incontro è stato qualche mese

Fonte: Sardegna 24
20 settembre 2011

I SINDACI

 

 Dall’incontro ristretto sul nuovo Piano paesaggistico c’è una certezza: la Regione accoglierà le richieste presentate dall’80 per cento dei sindaci sardi. Dell’interno e delle coste. I dettagli e le richieste serpeggiano comunque da nord a sud. Dettagli e promesse fatte. Nei mesi scorsi i primi cittadini sono stati coinvolti dal progetto Sardegna Nuove idee in vista dell’elaborazione del nuovo piano, hanno presentato i loro desideri ma poi non sono stati più convocati. L’ultimo incontro risale a prima dell’estate, poi più nulla. L’ultimo segnale, fumoso e non chiaro, sul Ppr è stato la pubblicità rivolta a tutti i sardi sui due quotidiani sardi poco più di una settimana fa. «Sono stati cortesi- dice Piero Casula, eletto in una lista di centrodestra di Bosa- ma non so adesso cosa dobbiamo aspettarci. Ci sono richieste condivise da molti e altri punti contrastati. Come la questione delle costruzioni nell’agro per permettere il recupero anche in terreni al di sotto dell’ettaro. Lì dove esiste un frazionamento particolare, come nelle nostre colline. Per le coste, non so. C’è la questione dei mille metri, ossia un chilometro dal mare che, se passasse, come molti vorrrebbero nel nostro caso inciderebbe addirittura sul centro urbano». Dalla costa orientale a quella occidentale: il sindaco di Orosei, Franco Mula, è anche consigliere regionale dei Riformatori. «Sono in paese, ho giunta- dice- e non so nulla». Per vedere la bozza e quindi i contenuti delineati verrà questa mattina a Cagliari in consiglio regionale e aggiunge: «La scorsa settimana l'assessore Rassu ci ha parlato delle modifiche. Ha detto che le avrebbe consegnate al presidente Cappellacci. Ora aspettiamo di vederle prima di valutarle, anche come amministratori locali». Poco distante, sempre sulla costa occidentale c’è il sindaco di Dorgali,

Angelo Carta, ex assessore a tempo in due settori differenti proprio nella giunta Cappellacci. Prima ai Lavori pubblici, poi ai Trasporti. «Avrebbero dovuto convocare i sindaci e spiegare quale riforma si sta facendo del Ppr- sbotta il Carta - Peccato che così non è.stato. Quello che stanno seguendo ancora una volta è il processo contrario. Prima nelle segrete stanze del palazzo e poi tra la gente. Mi dispiace è stata persa l'opportunità di lanciare un messaggio più forte, coeso e trasparente, ma anche, e non è poco, per un passaggio così importante anche più efficace». Dell'incontro tra l'assessore all'Ambiente Nicola Rassu e i consiglieri del Pdl il sindaco sardista di Dorgali non ne sapeva nulla, ma avrebbe voluto sapere. «Con me avevano un sindaco – assessore, ora mi sa non è più così». Sul piano paesaggistico e sulla nuova legge del golf si giocano equilibri politici e ancora una volta di territori. Tra costa e interno. Per lui i 200 chilometri che lo separano dal capoluogo diventano una distanza da periferia dell’impero, amplificata dal metodo. Perché in fondo, quelli con i primi cittadini sono stati «Tavoli tematici», così li definisce il primo cittadino di Gairo.

Roberto Marceddu. Nelle discussioni durate a lungo si è parlato ancora una volta delle costruzioni nelle zone agricole, ma anche di impianti eolici, difficili da far convivere. «Sono state fatte liste di richieste - dice ancora Marceddu- ma poi non abbiamo saputo più nulla, nessuna risposta, nessuna convocazione». Non va meglio nel capoluogo regionale, Cagliari. Nemmeno il sindaco di centrosinistra,

Massimo Zedda sa nulla, e nessuna comunicazione ufficiale è arrivata agli uffici tecnici. Cosa che non sorprende. Chi sa qualcosa in più si trova, ancora una volta, nel nord Sardegna, a Castelsardo, cittadina medievale e feudo del consigliere regionale dell’Mpa,

Franco Cuccureddu. L’ex sindaco è uno dei pochi che conosce bene le linee del nuovo piano. «L’idea che si volesse fare il tagliando al piano regionale c’era da tempo». E non è una sorpresa che si punti alla riduzione dei vincoli per le costruzioni delle case in campagna. E poi, ancora meno attenzione per i “beni identitari” dei centri storici. E picchia forte

Matteo Santoni, attuale primo cittadino di Castelsardo: «Non bastano le consulenze, ci devono dare le competenze. Ogni comune è un caso e sé. Se si torna alla norma generale siamo punto e a capo». E pare che la Regione lo accontenterà.. (Monia Melis e Luca Urgu)