Rassegna Stampa

Sardegna 24

Mani libere dei Comuni su coste e zone interne

Fonte: Sardegna 24
20 settembre 2011

 

Dubbi, anche dalla maggioranza, sul metodo usato per la stesura della bozza: ad oggi nessuno, tranne i consiglieri Pdl, conosce nel dettaglio la proposta di modifica al Ppr

La bozza di revisione del Ppr: tutto torna in mano agli enti locali, via libera alle case nell’agro

Fino alle 18 di ieri solo pochissime persone conoscevano le intenzioni della giunta Cappellacci sulla revisione del Piano paesaggistico regionale. Un minuto dopo, il capo dell’esecutivo accoglieva a villa Devoto i consiglieri regionali del Pdl per illustrare le modifiche al Ppr. Leconferme.Secondo quanto illustrato ieri dal capo dell’esecutivo e dall’assessore regionale all’Urbanistica Nicola Rassu, il nuovo testo non modifica gli indici di edificabilità già fissati dall’attuale Piano paesaggistico e, in relazione ai vincoli sulla fascia costiera, per le nuove costruzioni rimane la prescrizione dei due chilometri dalla battigia. In ogni caso, il documento prevede che su richiesta degli enti locali si possano esaminare “casi particolari” legati alla particolare morfologia del territorio. Le modifiche: sparisce l'”Intesa”. E dunque cosa cambiarispetto aldocumento approvato nel 2006 dalla giunta Soru? In primis sparisce la procedura dell’Intesa, lo strumento che permetteva la realizzazione dei vari interventi prima che il Piano urbanistico comunale fosse adeguato al Ppr. Questa prassi viene sostituita dai cosiddetti “atti di coordinamento”: saranno Regione e Comuni a definire di volta in volta la realizzazione dei vari progetti, con la partecipazione dei rappresentanti del ministero dei Beni culturali nel caso in cui l’area sia protetta da particolari vincoli. In caso contrario, il via libera arriverà grazie all’accordo “a due” sottoscritto dalla Regione in qualità di soggetto coordinatore della pianificazione, e Comune, ente competente sui singoli interventi. Lezone interne. Sono previste modifiche anche per l’urbanizzazione dell’agro. Lasuperficie minima per realizzare un edificio rurale rimane pari a un ettaro ma, a differenza di quanto prescritto dal Ppr, per ottenere il via libera non sarà più necessario essere un imprenditore agricolo.Rimaneperòunvincolo: l’area interessata deve es- sere coltivata, si parli di vigneti, uliveti o frutteti. I beni identitari. Attualmente il Piano paesaggistico esclude ogni intervento urbanistico entro i cento metri da un bene identitario ricompreso nelle apposite liste stilate dagli enti locali. Con le modifiche della giunta Cappellacci gli elenchi saranno rivisti e, dunque, ogni Comune avrà la possibilità di escludere l'area o il monumento in questione e accordare le licenze edilizie.

Il golf. Gli articoli della normapasseranno dagli attuali 114 a 70. Cassata la prescrizione sul divieto di costruire campi da golf, in linea con l’approvazione della legge presentata dai Riformatori per la realizzazione di 25 nuovi impianti in deroga al Ppr.

Le procedure. L’assessore proporrà gli interventi alla giunta che, unavolta approvati, pubblicherà i documenti sul Bollettino ufficiale. Eventuali osservazioni dovranno essere presentate entro trenta giorni. In caso contrario, il procedimento sarà trasmesso alla commissione Urbanistica che formalizzerà un parere di merito. Gli incartamenti passeranno quindi all’ulteriore vaglio dell'esecutivo che firmerà l’approvazione definitiva e daràmandato per la pubblicazione sul Buras. Una questione di metodo. Lascelta del presidente Cappellacci di presentare la bozza di modifiche esclusivamente ai consiglieri del Pdl ha suscitato diverse perplessità, anche tra gli esponenti di maggioranza. Dicerto l’iter la bozza di modifica tutto è stata fuorché condivisa, si parli di consiglieri regionali, sindaci o associazioni. Anche per questo molti hanno criticato un metodo che, sulla carta, dovrebbe essere assolutamente condiviso. E invece, ancora ieri nessuno conosceva i dettagli del Ppr firmato Cappellacci, nemmeno i componenti della commissione Urbanistica. (pa. so.)