Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Campo nomadi, la maggioranza si divide

Fonte: L'Unione Sarda
20 settembre 2011

Riunione in via Roma


Vedi la foto
Ristrutturazione delle piazzole, magari coinvolgendo gli stessi rom in un progetto di «autocostruzione» di nuove case oppure una soluzione tampone in vista dello spostamento dei rom dai terreni della 554 a un'altra area? Sul campo nomadi non sono divise solo maggioranza e opposizione, da sempre schierate su due fronti opposti. Ora la diversità di vedute riguarda anche il centrosinistra: da una parte il Pd, che punta alla riqualificazione della struttura ai margini di Mulinu Becciu, dall'altra il consigliere socialista Mondo Perra, che chiede «il trasferimento del campo» perché «incompatibile con il quartiere vicino». Ieri le diverse posizioni dei consiglieri sono venute fuori durante la riunione congiunta delle commissioni Politiche sociali, Servizi tecnologici e Lavori pubblici. Fabrizio Rodin (Pd) presidente delle Politiche sociali, ricorda: «Entro il 30 ottobre dobbiamo impegnare i fondi regionali, che sono vincolati alla ristrutturazione di quel campo». In cassa ci sono circa 240 mila euro, che serviranno per iniziare i lavori più urgenti, ma - questa la previsione degli uffici - non basterebbero per una ristrutturazione vera e propria. Rodin propone di «coinvolgere la popolazione rom nella costruzione del nuovo campo: solo in questo modo si possono responsabilizzare». Ma la soluzione definitiva potrebbe essere un'altra: «Spero che in futuro i nomadi possano vivere in città e non in un ghetto in periferia».
Perra invece non è d'accordo con la ristrutturazione del campo sulla 554: «Gli abitanti di Mulinu Becciu sono costretti a respirare da anni il fumo dei roghi che gli stessi rom accendono per ricavare il rame dai cavi elettrici». Il consigliere dell'Idv Giovanni Dore invece chiede un'ulteriore riflessione: «Da un esame dei primi atti relativi alla gestione del campo, emerge un quadro di approssimazione amministrativa che presenta aspetti di dubbia legalità. Il Comune spende ingenti somme per pagare a soggetti privati lo svolgimento di attività di guardiania, pulizia, custodia, manutenzione, trasporto bambini e mediazione culturale, che evidentemente non hanno sortito alcun beneficio per la corretta gestione del campo nomadi e per la sicurezza dei nomadi stessi e della cittadinanza». ( m.r. )