Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Floris: non tagli i progetti Delogu: dice solo no vediamo cosa farà

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 settembre 2011

Gli ex sindaci

 

«Alcune cose come impostazione le condivido, altre sono da rivedere». Emilio Floris conosce bene il lavoro di Massimo Zedda, negli ultimi dieci anni ha indossato lui quella fascia tricolore. «È ancora una fase di rodaggio, troppo presto per esprimere un vero e proprio giudizio - commenta il primo cittadino uscente - di sicuro deve evitare di tagliare a prescindere alcuni progetti, è meglio che studi bene le questioni prima di affrontarle ». La ferita è ancora aperta, una delle iniziative di Massimo Zedda nei primi tre mesi di governo è stata una coltellata al cuore per Emilio Floris: spazzare via il sottopasso di via Roma. «Se una città vuole crescere, bisogna essere in grado di sopportare disagi per il presente, se serve per avere vantaggi per il futuro - spiega - sperare di realizzare opere durature e importanti senza creare disagi sarebbe scoprire l’uovo di Colombo».

UNA CITTÀ DA GESTIRE Dopo l’elezione, passata l’emozione dell’ingresso trionfale in Municipio, ci si chiude nelle stanze con vista su via Roma e si scopre di avere Cagliari in mano. Dieci anni fa è stato il turno di Emilio Floris, la sua prima volta da sindaco. «Io quando mi sono insediato ho avuto un’altra eredità - ricorda - prima di me c’era stato un sindaco molto apprezzato, che aveva impegnato tutte le risorse disponibili ». Arrivando dopo il “sindaco delle piazzette ” Floris ha dovuto decidere come cambiare Cagliari dando una sua prospettiva. «Io quell’agosto l’ho passato a pensare a cosa fare per la città, ho preparato molte delle iniziative poi portate avanti. Tra queste proprio il sottopasso di via Roma». E la ferita si riapre. In che condizioni si trova Zedda? «Ora è diverso, tra progetti finanziati e risorse disponibili ha il tanto per poter lavorare e proseguire con gli interventi. Anche personalizzandoli, perché è giusto che un sindaco dia la sua impronta».

RITORNO AL 1994 Anche il predecessore del predecessore è cauto nel giudizio sui primi tre mesi di amministrazione targata Zedda. «Non si può giudicare molto nei primi cento giorni, tra insediamento e formazione della Giunta non c’è stato abbastanza tempo da esprimere un giudizio reale», spiega Mariano Delogu. Ma il senatore del Pdl una sua idea su questa prima fase se l’è fatta, e non è molto positiva. «Ho la sensazione che sia più portato a dire no che a proporre: ha detto no al crocifisso, ha detto no all’Anfiteatro e ha detto no al sottopasso di via Roma - spiega - dire no è molto più facile che intervenire. Poi vedremo... ». Anche l’ex presidente del Cagliari ricorda il primo periodo a palazzo Bacaredda. «Quando mi son trovato lì ero spaesato - racconta Delogu - mi son subito reso conto che mi aspettava un impegno terribile e che bisognava studiare. Perché quella è la prima cosa da fare, per poter poi lavorare al meglio. Lui è giovane, io anche se venivo eletto sindaco per la prima volta avevo maggiori esperienze. Ma adesso vedremo come si comporta». Un altro osservatore privilegiato è chi sarebbe potuto essere al posto di Zedda. «Alcuni problemi urgenti ancora non li ha risolti - commenta Massimo Fantola - non si poteva pretenderlo. Ma dopo tre mesi è arrivato il momento delle scelte, che non si possono rimandare. È sbagliato dire che ha affrontato i grandi problemi, ma anche condannarlo da subito. È da ora che deve fare le scelte». Marcello Zasso

le opinioni

EMILIO FLORIS È stato sindaco di Cagliari dal 2001 alla scorsa primavera. Critica a Zedda per aver bocciato il suo progetto del sottopasso di via Roma e lo invita a non bocciare i progetti a prescindere, ma studiarli bene.

MARIANO DELOGU Il sindaco in carica dal 1994 al 2001 critica l’attuale primo cittadino perché dall’elezione in poi ha detto solo di no, al crocifisso, all’Anfiteatro e al sottopasso di via Roma. E aspetta che prenda decisioni

MASSIMO FANTOLA Lo sfidante sconfitto al ballottaggio del 29 e 30 maggio, difende il giovane sindaco dalle accuse di immobilismo ma lo avvisa che ora è finito il tempo delle riflessioni ed è arrivato il momento di prendere decisioni e fare le sue scelte.