Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«Cari ambientalisti su Tuvixeddu decido io»

Fonte: Sardegna Quotidiano
12 settembre 2011

IL BILANCIO DI ZEDDA

 

«Mi può richiamare per favore? Ho finito il credito». Massimo Zedda fa il sindaco, prima era consigliere regionale e comunale. Ma il cellulare di servizio dice di usarlo poco e niente. «Non ce l’ho con me e non ho fatto in tempo a ricaricare quello personale». Parla dal piazzale della Fiera dove sta per salire sul palco Jovanotti. Non è lì per vedere il concerto, ma perché «c’è la commisione di vigilanza». In altri tempi l’evento sarebbe stato all’Anfi - teatro. Che adesso è chiuso, in attesa di recupero e smantellamento delle tribune. È stato Zedda a spostare gli spettacoli alla Fiera, mettendo in viale Diaz un palco e quattromila posti. Una delle sue prime decisioni “di peso” su un tema forte della campagna elettorale. Dal 30 maggio, giorno dell’elezione, sono passati cento giorni e qualcosa. Secondo convenzione è il momento di fare un primo bilancio. Sindaco, è in carica da più di tre mesi. Cosa ha fatto il suo Comune dal giorno della proclamazione? «Abbiamo iniziato subito a lavorare. Per avere una panoramica di quello che c’era, di ciò che abbiamo ereditato. Ci siamo dedicati all’approfondimen - to dei vari temi e abbiamo studiato». Qual è la prima cosa che è saltata agli occhi? «Una situazione difficile negli uffici dell’Urbanistica. Ci sono troppe pratiche da evadere, alcune risalgono addirittura al condono dell’85. Il personale è insufficiente e le procedure non sono informatizzate. Così non si possono dare risposte ai cittadini. In questo caso, come in altri, noi dobbiamo darle ». Risposte, che richiedono soldi. Ma come si fa con la Manovra del governo? «Se va in porto così com’è al Comune saranno tolte le risorse. L’unico modo che abbiamo per reagire è il taglio delle spese inutili, come le consulenze, o i costi eccessivi per l’energia elettrica, attraverso il ricorso a fonti alternative. E smetteremo di pagare un sacco di soldi per affitti ai privati mentre usiamo male gli immobili del Comune». Questo degli affitti è un antico problema, soluzioni annunciate e mai applicate. In questo caso perché dovrebbe essere diverso? «Perché l’assessorato al Patrimonio è già al lavoro per stilare un piano. E si risparmieranno milioni di euro». I tagli saranno comunque molto pesanti. Aumenterà le imposte comunali? «No, non si possono far ricadere le conseguenze delle decisioni del governo sui cittadini, peraltro già colpiti. Al limite si può pensare a una tassa di scopo, da concordare con gli albergatori. Che so: 50 centesimi, un euro a stella per pernottamento. Ma sarebbe l’extrema ratio, una strada da percorrere solo se, dopo il risparmio sul superfluo, il Comune dovesse non farcela economicamente. Ma non chiederemo niente di più ai cagliaritani». Il Comune che ha trovato era sano? «I conti erano a posto. D’altronde c’è un patto di stabilità che lo impone. Il vero problema è l’impossibilità di spendere risorse disponibili». La accusano di bloccare tutti i progetti della vecchia amministrazione... «Quali? Il parcheggio di via Roma? Non era economicamente sostenibile e non era stato studiato un piano di viabilità alternativa per la durata del cantiere. Il progetto sul lungomare, allora? Lo stiamo rivedendo, vero. Ma solo perché, per dirne una, non c’era una pista ciclabile». La patate bollenti lasciate in eredità. Anfiteatro? «Uno dei nodi che sono arrivati al pettine. Iniziamo a smontarlo, e con la Regione abbiamo aperto il confronto per lo smantellamento delle tribune». I chioschi del Poetto? «Erano da abbattere, e lo stiamo facendo. Entro settembre avremo le linee guida del Pul e per la prossima stagione dovrebbero essere ricostruiti». Poi c’è la grana Tuvixeddu... «Mi sono seduto al tavolo con Gualtiero Cualbu, il titolare di Coimpresa. Il Comune deve far sì che si realizzino il parco archeologico e la strada, che si fermerà in via Is Maglias. È una vicenda intricata, in campo ci sono il privato, la Regione, il Consiglio di Stato. Bisogna chiudere la questione, e in fretta: sulle tombe della necropoli ci sono alberi alti due metri. È necessario intervenire, e subito». Dicono che Renato Soru possa mettere bocca sulle sue decisioni... «Ci parlo, come faccio con tutti. Ho incontrato tante volte Soru, ma mai mi ha detto cosa dovrei o non dovrei fare. Sono altri quelli che pretendono di dettare la linea». Chi, per esempio? «Per esempio gli ambientalisti che l’al - tro giorno sono stati accolti in Municipio dai consiglieri comunali della maggioranza, proprio per parlare di Tuvixeddu. Beh, sappiano che non mi faccio dettare l’agenda da nessuno». Nemmeno dai cosiddetti “poteri forti ” di questa città? Ma esistono davvero? «Se ci sono non ne sento il peso». A proposito, si è mai fatto sentire Sergio Zuncheddu? «No, l’ho solo incontrato una volta, a teatro » . Qual è il progetto più importante per Cagliari? «La realizzazione della metropolitana leggera. Migliorerà la vita dei cagliaritani. Lavoriamo per portarla a termine al più presto». Enrico Fresu enrico. fresu@ sardegnaquotidiano. it IL SINDACO «I poteri forti? Non ne sento il peso. La metro leggera è fondamentale per il futuro di Cagliari»