Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Anti-Porcellum, già 20mila firme

Fonte: La Nuova Sardegna
9 settembre 2011



Referendum, l’isola in prima fila nella battaglia contro la legge Calderoli




ALFREDO FRANCHINI

CAGLIARI. Ventimila firme già raccolte in Sardegna mentre la campagna referendaria entro nel vivo. Arturo Parisi, ieri nella sede del Pd a Cagliari, è soddisfatto come sardo perché l’isola è tra le regioni dove il referendum «tira di più» e come referendario.
Conferenza nella sede dei Democratici sardi il partito ha deciso di schierarsi sul fronte referendario. L’ex ministro Parisi, coordinatore politico del movimento che si batte contro l’attuale sistema elettorale, il porcellum, ha fatto arrivare due casse cariche di moduli per le adesioni e da oggi i trecento circoli del Pd in Sardegna saranno impegnati nella raccolta delle firme.
Non è poco, visto che in campo nazionale il partito nicchia e non si schiera in modo netto. Nell’isola, in realtà, la decisione del partito è stata forzata dalle adesioni che erano venute alla spicciolata tra i consiglieri regionali, il capogruppo Mario Bruno, la vicesegretaria del partito, Francesca Barracciu. «Il referendum è l’unico strumento che può ridare voce ai cittadini», afferma il segretario regionale Silvio Lai. Per spiegare cosa è il famigerato porcellum, del resto definito più chiaramente porcata da uno dei suoi creatori, il leghista Calderoli, Arturo Parisi racconta: «Mi devo battere contro la legge che mi ha eletto, anzi nominato». Quella legge che ha portato al parlamento, come rappresentanti dei sardi, l’attore Barbareschi e un esponente del vecchio Pri, Sbarbati.
Bisogna fare in fretta, sottolineano Mario Bruno, Roberto Deriu, Chicco Porcu: si tratta di raccogliere tutte le firme occorrenti entro venti giorni perché l’iter della macchina referendaria è lungo. La richiesta è stata depositata in Cassazione il 7 luglio scorso ma le firme raccolte devono essere convalidate e nel prossimo mese di ottobre scatterà il censimento della popolazione: su quei dati verranno definiti i collegi elettorali, arrivare dopo sarebbe tardi. Mario Bruno ricorda che, con questo sistema è venuto meno il rapporto tra cittadini e parlamentari: «Ad Alghero nessuno sa più chi è il loro rappresentante».
Francesca Barracciu: «Questo sistema non sarà cambiato dal parlamento perché al Centrodestra sta bene così. Berlusconi ha bisogno della sua corte». E al sindaco di Cagliari, Zedda, che ha proposto le primarie per scegliere i collegi uninominali, il Pd risponde di sì: «Il partito si è già espresso a favore delle primarie anche per la scelta dei parlamentari».
Abolire il porcellum significa ripristinare la legge precedente fondata sui collegi uninominali. La chiamavano mattarellum ed era messa in discussione ma Parisi sintetizza: «Sì, allora ci sembrava incompiuta: in realtà di tutto si può discutere ma non del porcellum».