Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Tuvixeddu Cualbu: spero sia la volta buona

Fonte: Sardegna Quotidiano
5 settembre 2011

 info COIMPRESA L’intervento di Gualtiero Cualbu su Tuvixeddu è nato dall’accordo di programma del 2000 ma la Regione in seguito ha cercato di limitarlo per una maggiore tutela del sito fenicio- punico Da allora è nata una battaglia giudiziaria, ora è tutto fermo.

IL PARCO FANTASMA Sopra la necropoli c’è l’area che dovrà diventare un parco pubblico. Tra le sterpaglie alcuni interventi sono stati già realizzati. Ma le strutture sono già in pessime condizioni e, neanche rifinite, hanno bisogno di interventi di manutenzione.

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

 

Zedda ha chiesto a Cappellacci di dare la priorità a Tuvixeddu. «Speriamo che sia la volta buona», commenta Gualtiero Cualbu. Necropoli, parco, strade e palazzi. Tuvixeddu è un crocevia di progetti e processi. Negli ultimi trent’anni il nome di quel colle, fino ad allora conosciuto più dagli eroinomani che dagli archeologi, compare in centinaia di atti politici e giudiziari. Poi la situazione è degenerata con gli scontri tra Regione, impresa e Comune: si è passati dal blocco totale degli interventi, al via libera, poi un nuovo blocco, e così via. Il risultato sono cause milionarie, una serie di palazzi costruiti in via Is Maglias e tante incertezze.

LA GRANDE INCOMPIUTA Lunedì in Comune si riunisce il Comitato di vigilanza sull’Accordo di programma del 2000, tutte le parti in causa (è proprio il caso di dirlo) si siederanno intorno allo stesso tavolo. «È l’ennesimo incontro, ne abbiamo già fatto una dozzina, ma non abbiamo mai ottenuto le risposte che aspettiamo», commenta l’impresario che sta costruendo sui colli di Tuvixeddu e Tuvumannu. Però stavolta al tavolo ci saranno nuovi commensali. Oltre i tecnici comunali responsabili del procedimento, ci saranno per la prima volta il sindaco Massimo Zedda, l’assesso - re comunale all’Urbanistica Paolo Frau e il direttore generale del Comune Cristina Mancini. «È il primo incontro con la nuova amministrazione comunale, speriamo che abbiano studiato bene le carte e che arrivino preparati - commenta Cualbu - perché stare all’opposizione è una cosa, amministrare è un’altra. Il nuovo sindaco è giovane, ma la politica la mastica. Normalmente una nuova amministrazione quando si insedia è più slegata dal passato, è più libera». La vicenda di Tuvixeddu è una delle più intricate della storia di Cagliari, sentenze e ricorsi hanno invaso la necropoli punica. Ora Coimpresa, la società di Cualbu che sta realizzando il maxi-progetto intorno alle tombe fenicie e romane, aspetta l’esito del tavolo sull’accordo di programma. «Vediamo che risposte porteranno lunedì Regione e Comune, noi abbiamo già fatto la nostra parte e possiamo solo aspettare - precisa Cualbu - è da tempo che aspettiamo di sapere quando riprenderanno i lavori per la strada e quelli per il parco » .

LA STRADA INTERROTTA La strada a cui si riferisce è il primo lotto, quello che partendo da via Cadello passa sopra e dentro Tuvumannu e che dovrebbe sbucare in via Is Maglias. Un intervento milionario mai portato a termine e per questo la Gecopre che lo stava realizzando ha chiesto un maxi risarcimento al Comune, che ha girato la richiesta alla Regione. «In base all’accordo di programma del 2000, il collegamento viario è fondamentale per tutto l’inter vento e, soprattutto, è uno degli obblighi del pubblico nei confronti del privato », ricorda il patron di Nuove iniziative Coimpresa. Poi c’è la grande incompiuta pubblica: il grande parco verde che ricopre il colle e si affaccia sulla laguna di Santa Gilla e il parco archeologico sottostante. «Non riusciamo a capire perché non vadano info avanti i lavori - chiede Cualbu - non ci sono più vincoli, tutti gli atti propedeutici sono già stati approvati e sarà tutto a spese della pubblica amministrazione ». Proprio a questo proposito il sindaco ha chiesto aiuto alla Regione. «Buona parte dei servizi è già stata realizzata e dobbiamo capire al più presto che interventi restano da ultimare e quali ancora da realizzare», ha detto Zedda dopo l’incontro con Cappellacci. Prima del cambio politico alla guida del Comune c’era stato quello alla Regione. «Dalla precedente giunta regionale sono arrivati solo atti ostativi, ma dall’attuale non sono di certo arrivati i fatti», dice Cualbu. «Il punto è che se anche presidente della Regione e sindaco vogliono andare avanti, basta un funzionario o un dirigente che si impunta e la loro resta solo un opinione - conclude Cualbu - la verità è che nessuno vuole prendersi la responsabilità di risolvere la questione»

Arbitrato In attesa del perito il conto è sempre più salato

DAVIDELENZA/ FC

IL COLLEGIO I giudici devono stabilire se l’impresa ha subito danni e nel caso quantificarli, se la Regione perde paga tutto nMentre in Comune si apparecchia il tavolo per la riunione di lunedì, la vicenda avanza anche su tavoli paralleli. A breve l’arbitrato dovrà nominare un perito in grado di stabilire se l’impresa ha subito danni dall’inter - ruzione dei lavori e, in tal caso, quantificarli. Nell’accordo di programma siglato nel 2000 era compresa una clausola compromissoria che prevedeva il ricorso all’arbitrato in caso di importanti questioni da risolvere. È stata Coimpresa a citare la Regione per chiedere i danni. È un’alternativa costosa alla giustizia ordinaria. Solo per cominciare Regione e Coimpresa hanno dovuto sborsare circa 400mila euro a testa. E chi perde paga il conto. La richiesta di danni di Coimpresa supera i 70 milioni, ma cresce continuamente perché nella stima è previsto un tot di danni per ogni giorno che passa senza che riprendano i lavori. E la fine non è vicina. Il collegio arbitrale è composto da tre figure: un presidente e una per ogni parte. Il presidente è l’ex presidente della Corte costituzionale Franco Bile, per Coimpresa c’è il docente alla Sapienza di Roma Nicolò Lipari mentre per la Regione, che non aveva scelto il suo rappresentante perché non voleva ricorrere all’arbitrato, è stato il presidente del Tribunale a nominare il presidente di sezione della Corte di cassazione Giovanni Olla. Dopo aver confermato di avere la competenza per il caso e escluso Reanto Soru e la sua giunta dalla partecipazione all’arbitrato, il collegio arbitale ha disposto una perizia tecnica. A breve sarà nominato il super perito che dovrà studiare gli aspetti tecnici ed eventualmente quantificare i danni. Ci vorranno circa sei mesi dalla nomina e il suo compenso sarà proporzionato all’entità della causa. Se la Regione dovesse perdere si tratterebbe di una spesa che vale quanto una Finanziaria