Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Via il terzo anello dell’anfiteatro

Fonte: La Nuova Sardegna
2 settembre 2011

Dal vertice Cappellacci-Zedda le priorità per la Cagliari del futuro




MAURO LISSIA

CAGLIARI. Subito giù il terzo anello dell’anfiteatro, quello che l’ha reso simile a San Siro. Ma per smontare il resto della legnaia bisognerà attendere l’esito di un concorso di idee da lanciare in campo internazionale.
Reduce da un lungo faccia a faccia a villa Devoto col governatore Ugo Cappellacci, il sindaco Massimo Zedda scandisce con attenzione le risposte sull’arena romana perchè sa di affrontare un problema delicatissimo.
Seduto al suo fianco il capo dell’esecutivo regionale annuisce: «Le risorse economiche per l’intervento ci sarebbero - spiega Zedda - ma ogni passo andrà compiuto d’intesa con la sovrintendenza archeologica. Una cosa però è certa, tolto l’anello superiore per alleggerire il carico sulla base del monumento, non toccheremo nulla finchè non avremo la certezza sul dopo. Dovremo sapere esattamente cosa fare dell’anfiteatro, sul possibile riuso dello spazio, sulla tecnica di restauro dei manufatti. E’ un sito archeologico, delicato e prezioso, che l’amministrazione comunale vuole riportare alle origini e possibilmente migliorare». Forse anche usare ancora come arena per gli spettacoli - Zedda non l’ha escluso - ma in modo diverso, comunque in linea con le indicazioni dei Beni Culturali. L’anfiteatro è comunque una priorità dell’amministrazione Zedda, sulla quale la Regione concorda Regione: «Attorno al monumento esistono edifici di pregio - ha spiegato Cappellacci - sui quali occorre ragionare e progettare, per creare un sistema». I soldi ci sono: i 61 milioni dell’intesa, che diventeranno 82. Con un’amministrazione regionale che almeno a parole si dichiara in linea diretta con il comune, al di là delle differenze politiche: «C’è il desiderio di studiare e trovare soluzioni - ha insistito il governatore - in un rapporto di scambio e di collaborazione rivolto a raggiungere risultati». Risultati possibili, ora che la città si è liberata democraticamente di una giunta appassionata di betoniere e bulldozer, per lasciare campo libero alla ragione. L’addio al parcheggio-follia di via Roma è un passo importante: «Su via Roma il discorso è aperto» ha spiegato Zedda, senza confermare le voci sulla prossima realizzazione di parcheggi d’acciaio e di aree-sosta alternative. «Stiamo parlando di un’area fondamentale - ha osservato Cappellacci - da ripensare interamente per il futuro della città». E nel pensiero, che sembra finalmente politico e non più solo cementizio, compaiono il campus universitario e il piano per il porto, con un lungomare fino a Sant’Elia destinato nei progetti a riminizzare la città: forse c’è tempo e volontà per rivisitare anche quello, lasciando perdere le esigenze delle famiglie imprenditoriali cagliaritane e la fame inarrestabile di hotel inutili.
Poi c’è Tuvixeddu, finalmente priorità e non più area di speculazione edilizia: «Il Comune è già intervenuto sul parco pubblico con sottoservizi e altre cose - ha spiegato Zedda - adesso dovremo valutare come andare avanti». Uscita - almeno ufficiosamente - dalla battaglia giudiziaria con il gruppo Cualbu, l’amministrazione di centrosinistra sembra aver cambiato rotta, per quanto il sindaco resti comprensibilmente prudente sugli impegni da assumere. Ma già inserire l’anfiteatro e Tuvixeddu fra i temi che ora anche Cappellacci definisce «caldi e strategici» la dice lunga su un percorso di cambiamento decisamente avviato: «Stiamo affrontando problemi complessi - ha detto il sindaco, misurando ogni parola - ma siamo anche pronti a realizzare quello che si può fare subito».
Ricapitolando: per l’anfiteatro si va a smontare il terzo anello e lo si farà non appena la sovrintendenza dirà come e quando. Poi partirà un concorso di idee, in piena intesa con la Regione, per capire e stabilire cosa fare del monumento romano. Sull’operazione («delicatissima» è consapevole Zedda) pesano le inchieste giudiziarie che hanno messo in luce l’approssimazione e gli interessi che hanno condizionato finora la gestione dell’arena antica, affidata impropriamente a commercianti dello spettacolo. Su Tuvixeddu solo passi prudenti, ma stavolta leggeri e lontani dalle logiche speculative. Poi campus, metropolitana («la completeremo»), Molentargius e stadio Sant’Elia. Con un’incognita pesantissima, che preoccupa - l’hanno detto a chiare lettere - il governatore e il sindaco: «Ci saranno tagli alle risorse finanziarie - ha confermato Cappellacci - ma saremo in grado di stabilirne le dimensioni e la portata solo quando gli uffici avranno concluso gli approfondimenti tecnici». Infine il teatro lirico: nessuna risposta, per ora. L’analisi del problema è affidata a un prossimo tavolo tecnico, che sta per partire.