Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Islam Moschea, la Regione pronta a incontrare i musulmani

Fonte: Sardegna Quotidiano
1 settembre 2011

 

 L’APERTURA Ada Lai, capo di gabinetto di Cappellacci: hanno diritto al luogo di culto, sono ospiti, graditi, ma ospiti «

Tutti hanno diritto ad un luogo di culto e nessuna regione del Mediterraneo può essere immune dal processo di integrazione tra diverse culture ». Parola di Ada lai, che in qualità di capo di gabinetto del presidente della Regione Ugo Cappellacci, all’indoma - ni della fine del Ramadan, ieri mattina in viale Trento ha incontrato i rappresentanti della comunità musulmana cagliaritana. «L’importante è che rispettino le nostre leggi, perché restano ospiti. Ospiti graditi, ma sempre ospiti. La decisione comunque non spetta a noi, possiamo solo lavorare per l’integrazione», specifica l’ex dirigente del Comune. A convocare la riunione è stata la stessa Regione, che voleva scusarsi con gli islamici per non avere potuto essere presente alla festa tenuta alla fiera di viale Diaz. «Siamo contenti perché da quanto ci hanno fatto capire anche Cappellacci è favorevole alla moschea. Ci hanno detto che sono pronti a collaborare con il Comune anche perché si arrivi ad avere un cimitero islamico in città», spiega Sulaiman Hijazi, portavoce dell’as - sociazione El hoda che ha partecipato all’incontro insieme a Luca De Martini, cagliaritano convertito all’Islam. Presto ci sarà anche un incontro con il presidente della Regione che ieri non era presente. Intanto la concessione gratuita della Fiera fa infuriare l’oppo - sizione in Consiglio comunale. “È un precedente importante, chiederemo spiegazioni al sindaco in Aula. Vogliamo sapere se davvero ha intenzione di concedere uno spazio comunale per la nuova moschea. E cosa succederà d’ora in poi? Finanzieremo tutte le religioni che lo chiedono?», si domanda Anselmo Piras del Pdl che preannuncia: «Martedì prossimo c’è la riunione del gruppo del Pdl, poi cercheremo di coinvolgere tutta l’opposizione in una iniziativa di protesta comune». Paola Pilia