Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Lo Stato vuole solo scaricarci un lavoro considerato sporco»

Fonte: La Nuova Sardegna
1 settembre 2011

Perplessità dei sindaci sulla caccia agli evasori affidata ai Comuni




CAGLIARI. Per Massimo Zedda sindaco di Cagliari, l’idea di far diventare gli enti locali attori in prima linea nella caccia agli evasori, magari girando alle proprie casse tutto ciò che viene recuperato, sa di demagogia. «Mi sembra chiaro l’intento di uno Stato che non sa fare al meglio il proprio lavoro e lo scarica sugli enti locali - ha sostenuto -. Come sindaco ho il dovere di fornire servizi ai cittadini: scuole, strade, trasporti, lavoro, quando è possibile, non posso avere anche il compito di dare la caccia agli evasori. Gli uffici comunali sono impegnati nel far sì che tutti i contribuenti paghino le tasse locali, ma più che mettere a disposizione i nostri dati, quando ci vengono chiesti, non possiamo fare. Se il governo pensa a nuove deleghe in materia fiscale ci deve dire - ha concluso Zedda - con quali mezzi vuole che si realizzi. Non è trasformando i comuni in agenti indiretti del fisco che l’amministrazione centrale risolverà i problemi. Sono favorevole per principio a norme più severe verso chi evade imposte e tributi, ma non possono essere a carico delle amministrazioni comunali».
Anche per Alessandro Bianchi, sindaco di Nuoro «l’ultima creativa trovata della Manovra finanziaria scarica sui sindaci quello che per il Governo è un lavoro sporco - ha sostenuto -. La lotta all’evasione per chi ci governa è chiaramente un lavoro sporco a cui una classe politica, chiusa dentro stanze che sono molto distanti dal paese reale, cerca di sfuggire. È quindi evidente il tentativo di rendere i sindaci, terminali di una protesta popolare verso una politica inadeguata alle difficoltà del Paese. Sembra la solita proposta a effetto - ha concluso - per spostare l’attenzione sull’incapacità strutturale del Governo di farsi carico dei problemi dell’Italia».
«Non siamo assolutamente in condizioni di fare un servizio simile - ha spiegato Gavino Zirattu, vicesindaco di Sassari -. Dopo averci tagliato tutti i fondi e impedirci di fare assunzioni, ora lo Stato pretende che facciamo un lavoro che non ci compete. E anche per quanto riguarda la pubblicazione delle denunce dei redditi, non ne capisco l’utilità».
«Nella manovra finanziaria c’è molta schizofrenia - ha detto sconsolato Gianni Giovannelli sindaco di Olbia - a Roma avrebbero fatto meglio a prevedere interventi strutturali invece che imporre ai Comuni adempimenti ai quali non si potrà far fronte. La caccia agli evasori? Bene, ma non è possibile organizzare gli uffici con i paurosi vuoti d’organico che il patto di stabilità non consente di colmare».