Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Una città con meno auto»

Fonte: L'Unione Sarda
1 settembre 2011

L'assessore Marras: ecco perché è saltato il parcheggio di via Roma


 


La scelte della giunta Zedda sui lavori pubblici
Vedi tutte le 2 foto
«Abbiamo una visione chiara del futuro della città. Mica ci divertiamo a stravolgere le idee di chi ci ha preceduto. Se facciamo delle scelte è solo perché siamo convinti di avere una soluzione più funzionale». L'assessore comunale ai Lavori pubblici Luisa Anna Marras tronca sul nascere le polemiche di chi, nella decisione di bloccare il cantiere per la realizzazione del parcheggio interrato di via Roma, vuole vedere un pregiudizio nei confronti dell'amministrazione Floris: «Abbiamo da sempre manifestato perplessità sulla cantierabilità di quel progetto - ricorda l'assessore - l'abbiamo spiegato nel dettaglio sia dal punto di vista tecnico che da quello finanziario. Non bisogna scordare, infatti, l'esiguità dei fondi che sono per ora destinati a quell'opera. E, soprattutto, che intervenire in via Roma è altamente complicato. I danni avrebbero superato i benefici».
PICCOLI PASSI Ma c'è di più. Luisa Anna Marras bolla come arbitrari i collegamenti con una possibile bocciatura degli altri progetti: la grande piazza sul mare e il tunnel sotterraneo. I dossier - assicura l'esponente della giunta Zedda - vengono affrontati uno per volta: «Personalmente ho grande rispetto del lavoro di chi ci ha preceduto, ma rivendico il diritto di avere una visione diametralmente opposta. La nostra intenzione è quella di alleggerire il traffico veicolare». Facile a dirsi ma per niente agevole da realizzare: «Ne siamo coscienti - ammette la Marras - e per questo interverremo con degli interventi integrati. Ad esempio, contiamo molto sull'apporto che potrà arrivare dal parcheggio che verrà realizzato dall'Autorità portuale e da quello, di scambio, che dovrebbe nascere in via San Paolo».
LA METROPOLITANA Ma la vera scommessa della giunta Zedda è quella della metropolitana leggera: «È il nostro vero obiettivo. un'opera strategica che cambierà le abitudini dei cittadini e li disincentiverà da utilizzare l'auto anche per i piccoli spostamenti - aggiunge - la sfida che abbiamo di fronte, dopo aver preso una decisione così difficile come quella di non aprire il cantiere in via Roma, è quella di investire seriamente sul trasporto pubblico». Un'ultima annotazione sui parcheggi interrati: «Vedendo come funzionano a Cagliari, non ho il minimo dubbio nel sostenere che non rappresentano una soluzione. Molti di quelli già esistenti sono spesso mezzo vuoti».

L'alternativa - esplicitata dall'esecutivo per bocca dell'assessore comunale ai Trasporti Mauro Coni - è quella del fast park. Scelta che nei giorni scorsi è stata richiamata in un documento che chiede al servizio Urbanizzazioni e mobilità di aggiornare il «piano generale del traffico urbano e il piano generale dei parcheggi».
LA NOVITÀ Coni parla anche di soluzioni-ponte: invece dei 400 stalli sotto l'asfalto di via Roma potrebbero arrivare tre-quattro strutture in acciaio, a un piano, in altrettante zone vicine al centro. Le ipotesi: i parcheggi di viale Bonaria, quelli delle Ferrovie dello Stato in piazza Matteotti, o quelli di viale La Playa, di fronte all'ex semoleria. «Inoltre esiste un progetto da mille posti auto in via San Paolo, già finanziato», ha ricordato l'assessore - ora gli uffici rivedranno i piani, poi si procederà all'individuazione delle aree».
I COSTI Per un parcheggio da 300 posti la spesa è di circa 500 mila euro. Soldi che consentono di raddoppiare la capienza di aree di sosta già esistenti grazie alla costruzione di una struttura in acciaio, come quella utilizzata qualche anno fa per il parcheggio di via Sant'Alenixedda, tra il teatro Lirico e il mercato di San Benedetto. Ma non è detto che i fondi necessari per finanziare questi interventi - che non arriveranno subito: dovranno prima essere progettati, poi bandite e aggiudicate le gare d'appalto e, infine, aperti i cantieri - siano gli stessi del parcheggio di via Roma. Questo lo decideranno gli uffici regionali.
Anthony Muroni