Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

sindaco Piazza sul mare, addio al sogno di Emilio Floris

Fonte: L'Unione Sarda
30 agosto 2011

Era il pallino delVedi la foto Era il sogno di Emilio Floris, una delle colonne portanti del suo programma elettorale: via Roma libera dal traffico delle auto e senza parcheggi, trasformata in una passeggiata con vista sul porto.
La grande piazza sul mare.
Per realizzare un progetto che avrebbe cambiato radicalmente il cuore della città, il sindaco aveva in testa due passi fondamentali. Realizzare un tunnel sotterraneo per collegare viale Colombo a viale La Plaia, cioè i due estremi di via Roma, e costruire un parcheggio - anche questo sotto terra - in grado di togliere le automobili dalla superficie e di dare nuovi posti auto agli abitanti della Marina in vista della pedonalizzazione del quartiere. Il primo progetto si arenò per mancanza di finanziamenti (servivano 140 milioni di euro), il secondo si è fermato a pochi metri dal traguardo, dopo un'attesa di quasi dieci anni (il primo studio di fattibilità è del 2002).
Perché?
Oltre alle motivazioni elencate nella delibera di giovedì scorso, cioè i possibili riflessi negativi sul traffico, ci sono diversi aspetti - oltre a quelli politici - che la Giunta guidata da Massimo Zedda ha considerato. Innanzitutto la metropolitana leggera: il nuovo esecutivo, in questi primi mesi, ha sempre trattato i due progetti come se fossero alternativi e incompatibili l'uno con l'altro.
A preoccupare erano pure i costi: secondo sindaco e assessori i 7,2 milioni di euro finanziati in gran parte (6 milioni) dallo Stato tramite la Regione, non sarebbero mai bastati per portare a termine un'opera così importante, in un punto della città così particolare. Dove le probabilità di trovare reperti archeologici e ordigni bellici della Seconda guerra mondiale sono alte.
Eppure il progetto, rispetto alle previsioni iniziali, era stato ridimenisionato notevolmente. Da oltre 600 posti auto (circa 300 per piano), la capienza totale è stata ridotta nel 2009 a 400 stalli. Non per ridurre i costi. Semmai per abbreviare i tempi e evitare la valutazione di impatto ambientale, obbligatoria per i parcheggi da 500 posti in su. Ma anche questa mossa è stata inutile. ( m.r. )