Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Maxi flop dei centri d’arte: visitatori crollati e conti in rosso

Fonte: Sardegna Quotidiano
26 agosto 2011

Cultura

 

IL BILANCIO Nei primi sei mesi dell’anno dimezzati i biglietti: la performance peggiore all’Ex Mà, con una media di sei ingressi al giorno. Mistero sul bando per il gestore unico delle strutture

Cagliari città d’arte, ma solo negli slogan. Precipitano gli ingressi nei maggiori centri culturali del capoluogo a causa di un’offerta artistica per nulla competitiva e interessante frutto della precarietà in cui provano a sopravvivere gallerie e musei. Nei primi sei mesi dell’anno si registra un preoccupante meno 50 per cento rispetto alle scorse stagioni. Forse la causa è da ricercare proprio in quell’anello mancante sbandierato più volte, ma poi rimandato e quindi stoppato, del gestore unico dei centri culturali di Cagliari.

UN APPALTO MAI ASSEGNATO Il bando del Comune non si sa che fine abbia fatto: l’unica cosa certa è che 52 società avevano partecipato alla corsa per il pacchetto dei centri d’arte cagliaritani. Che la Giunta Floris ha ristrutturato, ha messo nelle condizioni di ospitare grandi appuntamenti ma poi ha lasciato soli. Appunto senza mai individuare quella figura di raccordo tra i diversi centri che sarebbe stata in grado di garantire un coordinamento e forse, visti i dati di vendita dei biglietti degli ultimi sei mesi, anche una più alta qualità delle esposizioni e degli eventi in calendario. Fino a tre anni fa, dicono impietosamente i dati, si staccavano in media ventimila biglietti ogni estate, alla fine di questo 2011 difficilmente si supererà questa quota. Il conto totale dei visitatori nei maggiori centri d’arte cittadini in questi primi sei mesi dell’anno sostiene infatti e sancisce il fallimento delle politiche culturali del Comune di Cagliari: 3309 visitatori al Ghetto, 2460 ingressi al castello di San Michele, appena 1624 ticket staccati all’Ex Mà di via San Lucifero, per citare i tre maggiori centri gestiti dal consorzio Camù. La divisione è facile, il risultato drammatico: in media 18 visitatori al giorno al Ghetto degli Ebrei, 13 a San Michele e solo nove all’Ex Mà. Numeri che non consentono nemmeno di ripagare le spese vive per gli allestimenti e l’organizzazione delle mostre.

GLI ALTRI CENTRI CITTADINI Ma se i centri comunali piangono, non va certo meglio agli altri centri dati in gestione esterna. L’ex Vetreria di Pirri a gestione privata da parte della Inmediaarte di Andrea Campurra, e che non ha nemmeno i contributi comunali, viaggia su cifre analoghe: poco più di 3000 visitatori in sei mesi. Meglio di tutti sulla carta avrebbe fatto il Lazzaretto: 4681 ingressi nonostante sia ancora un cantiere. Numeri da profondo rosso, insomma, che non sembra possano migliorare a stretto giro. Che fine ha fatto allora il gestore unico? «Nessuno sa niente, né del vecchio bando né delle decisioni future» rispondono in coro Campurra e Fabrizio Frongia, presidente del consorzio Camù. «La soluzione a questa crisi può darcela una gestione di cinque anni - spiega Frongia -. Invece dobbiamo fare i conti con le concessioni rinnovate ogni tre mesi, che non ci permettono di fare programmazione di lungo periodo puntando ai grossi eventi, né di offrire una sicurezza ai dipendenti, che nel giro di un mese ricevono l’a ssunzione e l’avviso di licenziamento. Il risultato è un’offerta low-cost, ben lontana da quella delle grandi città d’arte » . Lazzaro Cadelano

L’INIZIATIVA MERCOLEDÌ IN CASTELLO BOOM PER LA TORRE DELL’ELEFANTE

La notte di mercoledì ha dimostrato che Cagliari può offrire cultura ottenendo una risposta importante. Come i 506 visitatori della Torre dell’Elefante (435) e del Ghetto (103), tenuti aperti fino a mezzanotte, due ore in più il tradizionale orario continuato dalle 10 alle 22 e un ticket al costo di un solo euro. I due centri hanno aderito all’iniziativa “Luci a Castello” organizzata dalle sorelle Piredda, stiliste del laboratorio ai piedi della Torre. Complice il caldo e le altre iniziative, migliaia di cagliaritani e turisti hanno affollato il quartiere del Bastione confermando che se si fa rete i numeri si fanno anche con la cultura e non solo con lo svago.

MIRÒ I TRE POLI ESPOSITIVI IN RETE COSÌ LA QUALITÀ PORTA SUCCESSI

 I cagliaritani non hanno perso la passione per l’arte, anzi hanno bisogno di un’offerta di maggiore qualità. I numeri di metà 2011 si scontrano con i risultati ottenuti dall’unica rassegna di livello ospitata in contemporanea al castello di San Michele, al Ghetto e all’Ex Mà. Mirò “ha colorato” Cagliari con la mostra “I sogni e le parole”, che ha registrato 4053 ingressi totali tra il 12 giugno e il 21 agosto. «Mirò non basta. L’offerta generale è inadeguata alla voglia di una cultura di qualità. A breve presenteremo la bozza e andremo a rimodulare l’organizzazione che non si può più reggere sulla prorogatio», ha detto l’assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni.