Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Gas di città, proroga vicina

Fonte: La Nuova Sardegna
26 agosto 2011

Sul Comune grava un contenzioso da 42 milioni




CAGLIARI. A novembre il Comune saprà di che morte dovrà morire, almeno per quanto riguarda la gestione del gas di città. Il diciotto vi sarà l’udienza del tribunale civile per il contenzioso che vede l’IsGas chiedere all’amministrazione un rimborso di 42 milioni di euro. L’esito pregiudicherà in un senso o nell’altro il futuro di questo settore. Se infatti i giudici dovessero dare completamente ragione all’IsGas, il costo dei 42 milioni andrebbe a pesare sul prossimo gestore, afferma l’assessore comunale Pierluigi Leo (Servizi tecnologici). È infatti impensabile che in un periodo di tagli ai trasferimenti come questo, una cifrà simile possa essere trovata nella casse dell’amministrazione.
In caso di esito negativo, il futuro appalto (l’attuale gestione termina a febbraio) dovrebbe essere di lasso di tempo in grado di compensare l’esborso, il massimo consentito è di dodici anni. Ma non è affatto detto che questo basti per compensare la cifra. Il che significa almeno due conseguenze: da un lato che i partecipanti all’appalto per la concessione della gestione del gas sarebbero in numero molto ridotto (a patto che ci siano); e dall’altro che il Comune riceverebbe, in cambio dell’affidamento del servizio, una cifra molto bassa.
Non solo: l’avere un contenzioso di questa natura ancora aperto e di cui non è certo quando si concluderà, comporterà con molta probabilità una proroga dell’attuale gestione almeno di un anno che, ironia della storia, è attualmente in mano all’IsGas.
Dopo i rifiuti, la palma delle incompiute dell’amministrazione (pur precisando che sono eredità della passata consiliatura) va alla questione-gas di città. Il contenzioso viene da lontano. Dopo una serie di corsi e ricorsi nel 2005 si arrivò a un atto transativo (come indennizzo per il valore degli impianti) secondo cui il Comune avrebbe dovuto versare 42 milioni di euro all’IsGas. Nel 2008, però, l’amministrazione municipale fece ricorso - pur ammetendo di aver compiuto gravi errori di tipo industriale e amministrativo - chiedendo che la somma concordata fosse stabilita «utiizzando il criterio di stima industriale».
Il che comporterebbe una diminuzione dell’indennizzo. Poi il giudice ha accettato che vi sia una valutazione di «tipo industriale». Ora l’attenzione è rivolta all’udienza del tribunale fissata per novembre. (r.p.)