Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Rivogliamo il nostro lavoro»

Fonte: La Nuova Sardegna
26 agosto 2011

 
Settanta ex dipendenti della De Vizia chiedono di essere riassunti




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. La gestione dei rifuti «regala» alla nuova amministrazione comunale anche la patata bollente dei settanta ex dipendenti della società De Vizia, attualmente senza lavoro. Questi lavoratori avevano un contratto di due anni che non è stato rinnovato, «ma secondo il capitolato d’appalto che affida alla De Vizia l’ulteriore gestione per due anni dei rifiuti, vi è il riassorbimento anche di questi operai - afferma Luca Locci, responsabile di Cagliari della Cgil funzione pubblica - e se non viene fatto è molto grave». Indubbiamente «si tratta di un problema che andrà affrontato alla ripresa dell’attività consigliare - precisa Fabrizio Marcello, Pd e presidente della commissione consiliare ai Servizi tecnologici - settanta famiglie chiederanno a noi di risolvere la questione».
Secondo l’amministrazione il problema potrebbe essere risolto nel prossimo appalto, quello considerato «mega» perchè prevede un affidamento per sette anni più due per una cifra (pure da definire esattamente) di alcune centinaia di milioni di euro. In particolare, spiega l’assessore Pierluigi Leo (Servizi tecnologici), «il prossimo appalto prevederà il ritiro dei rifiuti porta a porta e questo comporterà necessariamente un maggior numero di persone». Ma per il sindacato «i tempi devono essere più brevi - sottolinea Locci - la De Vizia deve mantenere quanto detto nel capitolato d’appalto».
Intanto la nuova amministrazione sta mettendo sotto la lente d’ingrandimento ogni aspetto del prossimo mega appalto, con l’obiettivo di riuscire a bandirlo entro l’anno. Secondo la quantificazione iniziale la cifra da mettere in palio, per sette anni più due, era di 390 milioni di euro. Ora gli uffici comunali stanno rivedendo e riquantificando tutto, costi compresi. Si tratta di una materia complessa e delicata, che ha immobilizzato per anni la passata Giunta.
Nella consiliatura precedente le proroghe sono state otto, di cui tre con ordinanza del sindaco. Tanto che alla fine dell’anno passato l’Avcp, l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, aveva scritto che la gestione dei rifiuti fatta dal Comune in questi ultimi anni «è censurabile sotto il profilo della lesione del principio della libera concorrenza». Sotto accusa era il modo di condurre il settore della raccolta dei rifiuti che - come accennato - ha avuto ben otto atti di proroga.
Da oltre dieci anni la situazione di questo comparto è uno dei punti deboli dell’amministrazione. Infatti, a fronte di una tassa per la raccolta tra le più alte d’Italia, il Municipio è ancora indietro sui parametri della «differenziata»: è vicino al 35 per cento, mentre entro l’anno prossimo si dovrà raggiungere il 65-70 per cento.