Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Mostre, cibo e show per “Luci a Castello” artigiani scontenti

Fonte: Sardegna Quotidiano
24 agosto 2011

CENTRO STORICO

 

 Botteghe aperte, mostre, degustazioni e visite guidate. Sono gli elementi di intrattenimento della manifestazione “Luci a Castello” che fino alla mezzanotte di stasera animerà le vie del quartiere storico, chiuse al traffico. Ma l’evento divide gli artigiani: «Siamo stati esclusi senza motivo», lamentano. La serata è stata organizzata dalla stilista Rita Piredda, atelier nello storico palazzo Fois all’angolo tra via Corte d’Appello e vico I dei Genovesi, con la collaborazione delle associazioni Amici di Sardegna, Cavità cagliaritane, la Società Sant’Anna e Aloe Felice. L’obiettivo, come spiega la stessa Piredda, è quello «di far risvegliare un quartiere che è sempre stato il fiore all’occhiello di Cagliari». Così serrande alzate fino alla mezzanotte per i negozi. Palazzo Regio ospiterà la mostra sulla filigrana, Palazzo Boyl quella sull’artigianato, l’arte contemporanea troverà spazio in via San Giuseppe. Numerosi i concerti in programma: la musica classica sarà protagonista alle 21 nella chiesa di Santa Chiara e alle 21,30 a Palazzo Civico, al Libarium alle 21 ci sarà il coro di Santa Cecilia, alle 22 invece al Bastione Saint Remy danze a ritmo di tango. In programma anche le visite guidate alle Torre dell’Elefante, Ghetto degli Ebrei e Torre di San Pancrazio alla simbolica cifra di un euro, partenza alle 21,15 da Porta Cristina. Ci sarà posto anche per la cultura: alle 21,30 al Terrapieno dei Bastioni Paolo Amat racconterà la storia del quartiere, alle 22 in piazzetta Lamarmora Sergio Congia svelerà i segreti della famiglia De Candia. Alcune botteghe lamentano l’esclu - sione dall’iniziativa senza alcun motivo. Annamaria Pisano e Patrizio Ibba hanno lo studio d’arte in via Lamarmora: «Facciamo parte dell’associa - zione Vivi in Castello eppure nessuno ci ha contattati. Siamo una delle attività storiche del quartiere e ci piacerebbe sapere il perché di questa esclusione ». Stesso discorso per Martina, attività di gioielli artigianali nella stessa via, al numero 56: «Nessuno mi ha cercato. Terrò aperto lo stesso, mi conviene, ma non voglio che si dica che l’ho fatto per merito di questa iniziativa». Francesca Ortalli