Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

I NEGOZI Quasi 80 locali di pregio concessi ad affitti irrisori

Fonte: Sardegna Quotidiano
18 agosto 2011

 di Giacomo Bassi giacomo. bassi@ sardegnaquotidiano. it

A volte fare impresa non è difficile. O almeno, è più semplice del previsto: basta avere come socio il Comune di Cagliari e il gioco è fatto. Negozi nel cuore storico della città o in periferia ugualmente concessi a poche centinaia di euro al mese, magazzini in comodato d’uso gratuito, bar e locali notturni in posizioni strategiche affittati per decenni e senza che mai sia stato fatto alcun tentativo di rivedere i contratti di locazione, depositi lasciati per pochi euro a imprenditori di chiara fama e altrettanto chiare amicizie. Politiche, s’i nte nde.

ELENCHI E “MISTERI” A spulciare l’elenco del patrimonio immobiliare di proprietà dell’a m m inistrazione civica (un patrimonio di 10.735 immobili, stimato 760 milioni di euro e che frutta sì e no 2 milioni all’anno) si scopre che il Comune è titolare di ben 76 negozi e locali commerciali sparsi per tutta la città. Nell’elenco stilato da Babylon, il software di gestione pagato dal Comune oltre un milione di euro nel 2004 e mai entrato a regime, compaiono locali commerciali in via Schiavazzi a Sant’Elia, chioschi bar in via Cabras, macellerie, negozi di articoli di bellezza, ortofrutta, rivendite di tabacchi e gelaterie tra Sant’Avendrace e Mulinu Becciu, e poi ancora cartolerie, gioiellerie, supermercati. Metrature diverse, quartieri diversi, ma prezzi invariabilmente sotto il valore di mercato. La conferma arriva da un altro elenco fornito dall’assessorato al Patrimonio, quello che ha in carico la gestione degli immobili e la riscossione degli affitti. Una lista però ben diversa da quella che si limita ad elencare le proprietà non Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) del Muninumeri 76 I locali commerciali (adibiti a supermercati, botteghe o negozi) di proprietà del Comune e che vengono affittati a prezzi fuori mercato. 15.924 Gli euro che costa ogni mese l’affitto della caserma dei vigili del fuoco in viale Marconi: per loro il “conto” più salato, seguiti a ruota dalla Rai che per gli studi di viale Bonaria spende 15.169 euro. LA BATTAGLIA UN DECENNIO DI RICORSI AL TAR n È una battaglia legale che va avanti da decenni e che vede contrapposti, dopo una valanga di lettere, minacce, ricorsi e controricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, il Comune di Cagliari e i titolari della cartoleria Caide in piazza del Carmine. Perché il palazzo all’angolo con via Sassari, che da oltre un decennio è incastonato tra ponteggi e impalcature, è di proprietà dell’ammi - nistrazione civica, che pretende dai titolari dell’attività commerciale la corresponsione dell’affitto. Ma il canone, di poco superiore ai trecento euro, è contestato dagli stessi proprietari della cartoleria, perché le condizioni dello stabile sono fatiscienti. E così, per una battaglia legale che ormai va avanti da oltre due lustri, l’amministrazione civica non riesce a rientrare in possesso nemmeno del resto dell’edificio di viale piazza del Carmine: perché oltre ai trecento e passa metri quadri della cartoleria, “palazzo Caide”è composto di altri 4 piani, con una superficie complessiva di 1617 metri quadri. cipio. Perché se nella prima sono segnalati solo “descrizione ”, “i n d i r i zzo” e “superficie ” delle proprietà, nel secondo sono indicati anche i canoni d’affitto e i beneficiari dei contratti. Anche se non tutti i locali presenti nel primo elenco compaiono anche nel secondo: uno scostamento importante (sono almeno cinquanta i locali “s pa r i t i ”) che dimostra ancora una volta la mala gestione del patrimonio comunale.

DAL BASTIONE A VIA MANNO Patrimonio di cui fa parte, ad esempio, il locale del Caffè degli Spiriti, sulla terrazza del Bastione: 60 metri quadrati più 56 di deposito completati da 250 di piazzale, concessi alla Free Times per 1.211,70 euro al mese. Alessio Raggio, titolare della società e del Caffè De Candia, oltre che di un magazzino comunale in via Università locato per 422 euro, potrà continuare a occupare legittimamente quel locale fino al 13 ottobre 2016, quando scadrà il contratto stipulato nel 1991 e sempre rinnovato a prezzi fuori mercato. E fuori mercato, per rimanere ancora in zona centrale, sono anche gli affitti pagati dalla libreria Cocco in via Manno 9: per 102 metri quadrati, il contratto stipulato per 12 anni nel 2005 prevede un affitto di 1045 euro al mese. Dall’altra parte della strada, al civico 6, la pizzeria di Enrico Pisano (oltre 250 metri quadrati totali) frutta 812 euro al mese, che via Roma incasserà fino al 2017. Spostandosi in via Dessì Deliperi 12-18, a Mulinu Becciu, sono quattro i negozi (tabaccaio, gelateria, studio medico e cartoleria) i cui affitti sono compresi tra i 464 e i 766 euro. Paga invece 400 euro per 86 metri quadrati in via Is Mirrionis 104 Giulio Errante, ex consigliere circoscrizionale Udc. L’insegna del suo “C i pa” (foto per battesimi e cresime) è proprio accanto al negozio “Romina Bomboniere ”, della “Nuova Cipa 2” che occupa 296 metri quadrati in cambio di 430 euro. Centotrenta euro in più dell’affitto pagato da Caide per 330 metri al piano terra del palazzo di piazza del Carmine e 150 in meno di quelli che la società Francesconi sborsa per il negozio Griffe in via Sonnino 207. Impossibile invece sapere quanto spende Maurizio Ciaccio, titolare dell’agenzia di modelle Venus Dea, per due locali in via Santa Gilla: è l’unico di cui il Comune non segnala né la metratura né l’i mporto, per un contratto (senza numero) scaduto nel 2006.

DEMANIO Da tutti i mercati cittadini all’Anfiteatro romano ESPOSIZIONI Tra le proprietà comunali anche il complesso espositivo dell’ExMa’ in via San Lucifero e l’ex Lazzaretto n Non ci sono solamente abitazioni, negozi e uffici tra i beni immobili dell’amministrazione civica. Nel lungo elenco fornito dagli uffici di via Nazario Sauro, compaiono anche una ventina di fabbricati demaniali che sono di proprietà del Comune e il cui utilizzo è vario così come varia è la natura di questi fabbricati.

ALLA PERIFERIA AL CENTRO C’è ad esempio l’ex mercato ortofrutticolo di viale Monastir 56, c’è il mercato rionale di via Quirra, a San Michele, quello di Sant’Elia, il mercato all’ingrosso del pesce in viale La Plaia 27, o ancora la struttura di via San Benedetto: edifici che sono attualmente in uso, dunque, e per i quali il Municipio di via Roma non incassa nemmeno un euro. Così come non incassa niente per la cripta di Sant’Agostino, al numero 12 del largo Carlo Felice, né per i due piani del mercato di Santa Chiara. Poco distante in linea d’aria c’è poi l’intero complesso del Bastione: è di proprietà del Comune non solo il piazzale ma anche la Passeggiata coperta e la sede dei vigili che ha il proprio ingresso sotto il monumento, in via Università. Alla Marina, all’incrocio tra via Baylle e via del Mercato Vecchio, c’è anche un terzo piano “ad uso non abitativo”, ma la sua destinazione d’uso non è specificata. È in via San Lucifero, ed è anch’esso classificato come fabbricato demaniale nella disponibilità del Municipio, l’ExMa’: non solo il centro espositivo ma anche un laboratorio scientifico e una cabina elettrica. E sempre a proposito di spazi espositivi, rientra in questa categoria anche l’ex Lazzaretto di Sant’Elia, adibito a centro comunale d’arte e cultura. A chiudere l’elenco, il cimitero di Bonaria  e l'anfiteatro Romano.

GLI APPARTAMENTI Attici, ville e case di lusso a non più di trecento euro

Il Comune di Cagliari è fatto così: da un lato affitta per oltre ottomila euro al mese cinque appartamenti di 70 metri quadrati nella periferia cittadina (via Cornalias) per realizzare un progetto di “Abitare assistito”destina - to ai malati psichiatrici, e dall’altro concede in locazione le case di cui è proprietario per cifre irrisorie. Qualche esempio? Largo Carlo Felice, 170 mq, 262 euro. Via Manno 8, 85 metri quadrati, 49 euro ogni trenta giorni. Via Mazzini 4, 78 mq, 43 euro. Vico II Sulis 22, 119 mq, 82 euro al mese, 984 euro all’anno: roba che nemmeno una cantina a Pabillonis. LASCITI ED EREDITÀ Ma gli appartamenti di proprietà del Municipio di via Roma, ben lungi dall’essere in qualche centro della provincia, sono invece quasi tutti nel centro della città e sono entrati nel patrimonio comunale grazie a lasciti e donazioni in favore della città. Nella lista degli alloggi intestati al Comune ci sono gli appartamenti dell’ex casa di riposo Vittorio Emanuele II (undici tra appartamenti, ville e locali ai piani ammezzati), quelli della ex Fondazione Fornare (due, in via Manno e via Mazzini), quelli dell’ex Fondazione Accardo (tre, nello stabile all’a ngolo tra via Crispi e il largo Carlo Felice), oltre a proprietà ereditate dall’amministrazione comunale in vari quartieri del capoluogo. Immobili che via Roma ha cercato di vendere, e in parte ha venduto, prima che intervenisse la guardia di finanza a sequestrare su ordine della Corte dei Conti contratti di vendita e altri documenti. Tra i quali anche l’elenco di tutti gli appartamenti affittati a prezzi di favore ad altrettanti inquilini. E nell’elenco sono scritti nero su bianco, ancora una volta e così come per i locali commerciali, gli importi, le metrature e i beneficiari dei contratti di locazione. Come quelli per due appartamenti (erano tre, ma il terzo, l’attico, dovrebbe attualmente essere libero) più la portineria nel Largo Carlo Felice 10, di cui il Comune ha chiesto il rilascio: Rafaele Sulis paga 262 euro per 170 metri quadrati (più 28 euro per altri 24 mq nel mezzanino), mentre Adriana Sulis per 164 metri quadrati sborsa la bellezza di 307 euro. In via Manno, sopra la pizzeria, Paolo Monteverde paga 49 euro al mese per 85 metri quadri, e quando il Comune, nell’ottica della valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare, ha cercato di aumentargli l’affitto a 1.120 euro, il caso è anche stato portato in Consiglio comunale. È invece in corso il procedimento di stipula di un nuovo contratto, sempre a 1.120 euro mensili, per 78 metri quadrati in via Mazzini 4, nello stesso appartamento dove attualmente l’affitto è stabilito in 43 euro ogni trenta giorni.

I BENI DELL’EX CASA DI RIPOSO Sono infine undici, e sono il numero più consistente, gli appartamenti dell’ex casa di riposo Vittorio Emanuele II. Tra essi ci sono ville con giardino, attici, appartamenti con terrazzo o semplici residenze nelle zone più centrali della città. Al civico 97 di via Vittorio Veneto, per un appartamento di 94 metri quadrati più 38 di giardino, la signora Anna Atzeni paga 229 euro al mese, mentre nella stessa villa divisa in due appartamenti, per una casa di 152 metri e ben 428 di giardino, Emilio Costantini sborsa all’amministrazione civica 302 euro. Per 140 metri quadri e 35 di terrazzo in via Cavour 103 l’affitto imposto dal Comune è di 69 euro mensili, ben 19 in più rispetto ai 50 che vengon fatti pagare per un appartamento di 120 metri quadrati in via Santa Margherita 17. Al 19 di via Oristano, ancora, Giuseppe Masala paga 44 euro mensili per 94 metri quadrati con terrazzo, mentre in vico II Sulis 22, gli affittuari dei due appartamenti di 119 e 76 metri quadrati al primo e secondo piano della palazzina che si affaccia sulla rifatta piazza San Giacomo, devono versare mensilmente 82 e 57 euro nelle casse dell’a m m i n istrazione comunale. Nel corso Vittorio Emanuele, al civico 323, l’a f f i tt u ario paga 74 euro (anche se il Comune ha inserito l’appartamento tra quelli da valorizzare, con un aumento del canone), in via San Saturnino il fortunato beneficiario sborsa 58 euro in cambio di una casa da 84 metri quadrati, per un alloggio in via Cimarosa 7 se ne spendono 132 e per un quadrivano da 117 metri quadrati con cantina in via San Giacomo c’è chi versa 93 euro. Cifre ben lontane dagli ottomila euro regalati dal Comune per cinque appartamenti in via Cornalias. G.B.

LA PIZZERIA DI VIA MANNO 6 800 EURO PER OLTRE 250 MQ

È in uno dei punti di maggior pregio commerciale della città. Eppure la pizzeria di via Manno 6, 171 metri quadrati con soppalco più 97 di piano interrato, costa al titolare poco più di 800 euro al mese. Il titolare, che ha sottoscritto un piano di rientro di un debito pregresso di 30mila euro dalla precedente gestione, ha un contratto fino al 2017. E IL CAFFÈ SVIZZERO ORA PAGA QUASI 4MILA EURO OGNI MESE Fino a qualche anno fa, compariva nella lista dei privilegiati, che a fronte di un canone d’affitto irrisorio, potevano contare su locali di pregio. Ma ora, e fino al 2023, il Caffé Svizzero spenderà 3.980 euro al mese d’affittto per 142 mq.

IL FLOP BABYLON, IL SOFTWARE MILIONARIO MAI USATO

Il suo acquisto, nel 2004, era costato qualcosa come 1,2 milioni di euro: soldi che l’amministrazione comunale di allora, il sindaco era Emilio Floris e l’assessore al Patrimonio Tonio Melis, decise di spendere per migliorare la redditività del patrimonio immobiliare cittadino. Babylon, il software di gestione dell’anagrafe degli edifici di proprietà di via Roma elaborato dalla Gies srl e dalla Tc srl, doveva infatti servire a fare un censimento di tutti gli edifici del Comune, a predisporre delle schede specifiche per ciascuno di essi nel quale fossero contenuti tutti i dati relativi a essi, dai contratti alle condizioni in cui si trovavano, e anche a tener conto di tutti gli introiti e di tutte le spese affrontate dall’amministrazione per quegli immobili. Peccato però che Babylon non sia mai entrato pienamente in funzione: è stato attivato, è stato fatto un primo e poi un secondo censimento, ma da ormai tre anni nessuno lo utilizza più né aggiorna la lista degli immobili. Per questo nelle scorse settimane il presidente della commissione Bilancio e Patrimonio del Comune, Claudio Cugusi del Pd, è tornato sull’argo - mento chiedendo al sindaco e all’assessore che fine abbia fatto il software.

ALTRE SEDI Scuole, impianti sportivi e l’ex macello di via Po INDISPONIBILI Lungo l’elenco di beni che non possono esser venduti né ceduti: 18 campi da calcio e oltre settanta scuole nFanno parte di quei fabbricati che pur essendo di proprietà comunale, non sono nella disponibilità di via Roma. I 171 edifici classificati in questo modo dall’assessorato cittadino al Patrimonio sono in tutta la città e comprendono istituti scolastici, campi sportivi, parcheggi, impianti, teatri e strutture socio sanitarie.

CENTRI SOCIALI E PARCHEGGI

C’è ad esempio la Casa albergo di via Tiepolo, c’è il centro sociale di via Carpaccio, la casa di riposo Vittorio Emanuele II in viale Sant’Ignazio o il circolo ricreativo di via Euro. O il teatro lirico di via Sant’Alenixedda e il Massimo, nel corso Vittorio Emanuele. E ci sono anche gli uffici dell’amministrazione cittadina, di vari assessorati, dell’acquedotto, delle ex circoscrizioni e del giudice di pace. Accanto ai quali compare il parcheggio interrato sotto il Cis in viale Bonaria e l’Ostello della Gioventù alla Marina, i bunker della seconda guerra mondiale in via Monte Mixi e via Rolando e gli uffici della polizia municipale in viale Diaz. Un patrimonio molto variegato, quindi, nel quale compare anche il complesso dell’ex mattatoio di via Po, oggi destinato a deposito per cassonetti e dei carri del carnevale. In quest’elenco, la parte del leone, comunque, la fa l’edilizia scolastica. Dal centro alla periferia, sono ben 74 i fabbricati destinati a ospitare asili, scuole elementari e medie, istituti superiori o professionali: dal Dettori in via Cugia al Siotto in viale Trento, dall’Alfieri di via De Gioannis alla Spano in via Falzarego. Numerosi anche gli impianti sportivi, che comprendono lo stadio Sant’Elia, il campo di via Oslo e quello di via Schiavazzi, quello del Calcio Cima o la palestra con scuola di TennisTa- VIALE TRENTO Il Siotto, come gli altri istituti, è patrimonio di via Roma volo di via Crespellani.