Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Manovra «Giù le mani da Sant’Efisio»

Fonte: Sardegna Quotidiano
18 agosto 2011

 LA PROTESTA L’assessore al Turismo: «La sagra non può essere spostata». No unanime dal mondo della cultura

« Sant ’Efisio è intoccabile». Parola dell’assessore comunale al Turismo Barbara Argiolas, che rassicura i cagliaritani. Rischia grosso la processione in onore del santo guerriero che ogni anno porta a Cagliari migliaia di turisti. Colpa della manovra del Governo che vuole tagliare le feste per la crisi. E così anche le celebrazioni in onore di Sant’Efisio potrebbero cadere in un giorno feriale, non più il pirmo maggio. Un danno che potrebbe avere ricadute pesanti sulle presenze turistiche. La festa segna l’apertura della stagione, con i primi arrivi di visitatori che approfittavano del giorno di vacanza per raggiungere l’Isola. «I primi dati sui flussi arrivano con la festa di Sant’Efisio. La manovra del governo nazionale sta andando in commissione in questi giorni, bisogna aspettare per vedere cosa succederà. Una cosa è certa, Sant’Efisio non si tocca è uno dei punti forti della nostra programmazione - spiega l’assessore Argiolas - non solo fa parte della nostra tradizione ma la sua abolizione produrrebbe un danno notevole all’economia turistica. Se la manovra passasse così com’è, ci opporremmo con tutte le nostre forze, facendo tutto quello che è possibile. Inoltre il primo maggio e il 25 aprile sono ricorrenze fondamentali per la nostra storia». L’ultimo Alter nos, il consigliere comunale Pdl Stefano Schirru, ci va cauto: «Bisogna ancora vedere la normativa, per il momento non è stato pubblicato nulla. Una volta avuta qualche certezza potremo fare le nostre considerazioni». È più esplicito don Mario Cugusi, ex parroco di Sant’Eulalia: «Sarà dura per il governo togliere una festa così radicata nel nostro territorio. Sant’Efisio ci appartiene, non ce lo possono strappare dal petto. È il santo del popolo, rifiuto completamente l’arro - ganza del gesto. Che la dice lunga sulla sensibilità per la nostra cultura. Saremo degli sciocchi a subire passivamente questo scippo, la festa la conserveremo lo stesso, piaccia o no. È una questione di rispetto che va oltre il semplice atto di fede». Il regista cagliaritano Enrico Pau si dice «allibito, non solo per Sant’Efisio ma per il tentativo arrogante di eliminare il primo maggio, festa del lavoro. Levarci la processione sarebbe come eliminare la sabbia bianca del Poetto. La verità è che poi riescono a farci di tutto, compreso costringerci a rinunciare alla nostra storia. La scusa del risparmio è patetica». Il regista lancia la sua provocazione: «A questo punto propongo di lavorare anche il 25 dicembre e perché no, anche il primo gennaio. A nessuno invece è venuto ancora in mente». Per il regista Gianfranco Cabiddu «la proposta è inquietante: tocca molte delle feste tradizionali sarde, come l’Ardia. Certe ricorrenze hanno senso solo se si ripetono in quella data. Sono dei voti che si sciolgono, degli impegni profondamente radicati nella nostra storia e nella nostra cultura » . Francesca Ortalli.

I NUMERI PIÙ DI DICIOTTOMILA GLI SPETTATORI DELL’EDIZIONE 2011

Circa 6.500 spettatori seduti tra le tribune e altri dodicimila dietro le transenne. Oltre ai tremila che hanno sfilato in costume tradizionale in rappresentanza di novantuno comuni. Sono questi i numeri dell’edizione 2011 della sagra di Sant’Efisio. Le presenze dei turisti sono state inferiori rispetto a quelle degli scorsi anni. Il maltempo, con freddo e pioggia, avevano scoraggiato gli arrivi. Tra le novità dell‘edizione numero 355, il gonfalone della Brigata Sassari che ha sfilato insieme al cocchio del santo.

LA FAMA SUCCESSO INTERNAZIONALE SEMPRE IN AUMENTO GLI STRANIERI

Era il 2009 quando la tradizionale processione in onore del santo guerriero fu caratterizzata da un arrivo eccezionale. Alla festa infatti parteciparono i duchi di Kent: il Principe Michael of Kent, fratello del marito della regina Elisabetta e la sua nobile consorte, la baronessa austriaca Christine von Reibnitz più la principessa saudita Raja El Daouk. La sagra è riconosciuta e stimata all’estero: numerose sono le richieste di accredito da parte delle televisione straniere. Da quelle russe fino a quelle spagnole, già prenotate per l’edizione 2012.