Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, idee di destra e di sinistra

Fonte: L'Unione Sarda
18 agosto 2011

Dibattito sul lungomare


Il progetto di pedonalizzazione da Marina Piccola sino al Lido, vista la perdita dei finanziamenti, potrà ripartire da zero. «Chi tocca il Poetto si fulmina!». È questa la metaforica affermazione ricorrente nei palazzi della politica. Una sfida per giovani amministratori coraggiosi. Chi ha avuto il piacere di accompagnare degli amici per la rituale visita alla spiaggia di Cagliari si sarà sentito dire: «Bellissimo! Caotico, però ...». Intanto sono passati anni per decidere quali tipi di pietre dovessero essere posizionate sulla pavimentazione del lungomare e così discorrendo abbiamo perso l'occasione di rendere il quartiere più civile e ambientale.
Di recente anche l'Unione ha approfondito le vicende legate al futuro dei baretti e a Sa fabbrica de Sant'Anna del Piano di utilizzo del litorale. Oltre gli aspetti commerciali e turistici vi sono però anche quelli legati alla residenzialità. Quando era stata sperimentata la chiusura al passaggio dei veicoli, anche durante il giorno, tutto era filato liscio. Gli abitanti sul lungomare stavano meglio ma, ancora di più, mi sembra, stava meglio chi passeggiava liberamente a centro strada fra biciclette e runners. Anche in quell'occasione le polemiche ebbero la meglio sull'utile scelta e l'amministrazione tornò sui suoi passi. Mi domando: Perché? A me non disturba neanche l'idea che vengano realizzati dei parcheggi in cosiddetta struttura, su due livelli, per esempio nello spiazzo di Marina Piccola, a supporto di quelli fronte D'Aquila e Lido, o all'Ippodromo.
I parcheggi: il solito oggetto del contendere, sono diventati una «cosa di destra» perché, si dice, la loro presenza attrae il traffico mentre, nei «posti», si dovrebbe andare a piedi, in bici o in metrò. Ecco! Il metrò, è stato dichiarato una cosa di sinistra. Sembra essere pertanto di sinistra un Poetto con pochissimi parcheggi, pedonale e ciclabile sul lungomare, con il solo passaggio del mezzo pubblico, possibilmente il metrò. Di converso sarebbe di destra il Poetto con ottocento macchine parcheggiate (già è così) in una struttura a due livelli sotto la Sella del Diavolo, anche se, analogamente, il lungomare fosse pedonale e attraversato dai mezzi pubblici.
Continuiamo a parlarne! L'Urban Center serve anche per questo. Noi ci divertiamo a comunicare e dialogare. Il tempo diventa variabile indipendente, riflesso dell'immobilismo e, il tipo e il colore delle pietre, l'estetica, sembra debba sovraordinare ogni trasformazione. La pedonalizzazione la faremo, noi o i nostri figli, che importa!
Antonello Gregorini
(Urban Center)