Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Musica ribelle per i chioschetti

Fonte: La Nuova Sardegna
9 agosto 2011

Tredici band hanno suonato al Calypso per richiamare l’attenzione sulla situazione del litorale



«Informazioni imprecise, c’è chi pensa che siamo già chiusi»




PIERLUIGI CARTA
CAGLIARI. I musicisti si fanno promotori dei disagi provocati dalla regolamentazione dei concerti nei chioschetti del Poetto. Ieri al Calypso Bar, durante la serata di concerti “Artists for Poetto”, tredici band più o meno conosciute hanno suonato per sensibilizzare la cittadinanza sulla situazione-Poetto. Qualche spazio in più per parcheggiare l’auto e qualche cliente in meno ai tavolini dei chioschi, sono segnali indicativi del calo di presenze nei locali della spiaggia cittadina.
La crisi non è la sola responsabile della diminuzione delle presenze: «Si parla orientativamente del 40 per cento in meno, forse del 50» calcola Massimo Magno, direttore artistico del Calypso Bar, basandosi sul conteggio degli incassi. Magno, insieme a Mattia Loy, è l’organizzatore della serata di reazione nei confronti dell’atteggiamento considerato quasi ostile dell’amministrazione e verso una certa informazione che avrebbe contribuito a diffondere «un senso di incertezza e precarietà sull’attività dei locali del lungomare».
Mentre i primi gruppi iniziano a montare le attrezzature, Magno illustra le tre semplici proposte dei quali si fanno promotori: «Sarebbe indispensabile un quadro normativo più coerente, che tenga conto delle differenti vocazioni territoriali degli esercizi chiamati chioschetti e servirebbe una programmazione integrata con le attività del resto della città, specie del centro». In modo tale da costituire un calendario di appuntamenti disponibile già dall’inizio della stagione estiva, per orientare il pubblico: «Inoltre - continua - servirebbe una maggiore consapevolezza da parte della stampa nella diffusione delle notizie, in quanto tra ruspe e minacce di demolizione, i cagliaritani non capiscono più se i locali sono aperti o chiusi e nel dubbio si tengono alla larga dal Poetto».
Ieri sera tredici band e tre deejay hanno rinunciato ai loro cachet, dando il loro sostegno nel mettere in risalto una situazione che rischia di spegnere una delle migliori piazze musicali a livello regionale. I margini di guadagno per i gestori si sono sensibilmente assottigliati, rimane poco o nulla per pagare gli artisti, per non parlare dei tecnici: «L’incertezza amministrativa si traduce in un danno economico - spiega il direttore del Calypso - quest’anno abbiamo aperto il primo luglio senza uno straccio di programmazione e tutt’ora non sappiamo la piega che prenderà la stagione».
La nota pubblicata dagli organizzatori parla appunto di «insensate limitazioni» alla musica e all’intrattenimento notturno del Poetto. I limiti d’orario e le complicanze normative secondo Magno e parte degli operatori «appaiono fuori contesto per molti gestori, soprattutto per i locali situati in zone lontane dalle abitazioni».