Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Jasnagora, quando i soldi non contano

Fonte: L'Unione Sarda
9 agosto 2011

Passione per il calcio a 5


Nell'era del calcio multimilionario, c'è ancora chi interpreta il pallone come un gioco e svolge attività esclusivamente per passione, arrivando ad allenare un gruppo di giovani atleti senza pretendere un solo euro in cambio. È il caso della Jasnagora Calcio a 5, società con sede in via Emilia (San Michele), nata nel 2003 per iniziativa di un gruppo di amici accomunati da uno sconfinato amore per il calcetto. Non persone qualsiasi, bensì noti professionisti che hanno scelto di rinunciare al tempo libero per dedicarsi anima e corpo al progetto. Dello staff fanno parte gli ingegneri Fabio Ledda, Luigi Lecis, Fabrizio Boi e Francesca Zaru, i radiologi Michele Carta e Salvatore Aste, il bancario Gianluca Fucci, la biologa Valeria Brandas.
«Non abbiamo sponsor, operiamo su base volontaria», spiega il presidente Ledda, «sia i dirigenti che gli allenatori prestano servizio gratuitamente. In questo modo consentiamo ai ragazzi di svolgere attività senza spendere». Per far fronte alle spese si autofinanziano. «Facciamo colletta e paghiamo al Comune l'affitto per la tensostruttura di Sant'Elia (conosciuta come il Pallone Italia '90). Provvediamo, inoltre, a reperire l'attrezzatura». Lo spirito di gruppo, la voglia di giocare e divertirsi insieme sono da sempre i valori cardine della società. Il risultato è che sono ancora tanti i protagonisti che militano nelle file della “Jasna” fin dal primo giorno.
E dopo ogni partita si ritrovano in ristorante o in pizzeria per cenare insieme. La squadra maschile milita in C2, quella femminile ha disputato l'anno scorso i playoff per accedere dalla fase nazionale. I risultati non mancano, insomma, e ora la Jasna punta a sviluppare ulteriormente il settore giovanile. «Ci auguriamo», afferma il capitano dell'under 18, Roberto Antonio Carta, «di riuscire a creare un gruppo compatto che riesca a fare un buon campionato». Gli iscritti sono già una quarantina. «Vogliamo portare avanti questo progetto avvincente», sottolinea Valeria Brandas, «e dare la possibilità anche alle ragazze di poter seguire la loro passione per il calcio a 5». D'accordo Mauro Pomata, capitano della C2 maschile. «Da nove anni lavoriamo insieme animati dalla nostra passione per il calcio a 5». L'obiettivo? «Fare sempre meglio». ( p. l. )