Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Unioni gay, scontro tra poli

Fonte: L'Unione Sarda
9 agosto 2011

Anche Marongiu e Gallittu (Cgil) si schierano: «Pieno sostegno alla Giunta»

Tocco (Pdl): no al registro. Piras (Sel): giusto farlo

Destra contro sinistra. I confini della polemica sulla prossima istituzione dei registri delle unioni civili sono ben definiti: da una parte gli esponenti di centrodestra, contrari, dall'altra quelli di centrosinistra. Al centro, per ora, la Chiesa cagliaritana. Che non ha ancora preso apertamente una posizione. Un passo che la Curia intenderebbe rimandare fino alla prima proposta ufficiale del nuovo regolamento. Cioè la sua discussione in Giunta o nella commissione comunale competente.
Nel frattempo fioccano le prese di posizione. La Camera del lavoro esprime «pieno sostegno al progetto della giunta comunale per l'istituzione del registro delle unioni civili».
A FAVORE Il segretario Nicola Marongiu e il responsabile dell'ufficio “Nuovi Diritti” Sandro Gallittu scrivono in un comunicato: «Abbiamo sempre sostenuto, e continuiamo a farlo, che questa non è la soluzione al vuoto normativo che può e deve essere colmato dal legislatore nazionale, ma siamo convinti che un'opera di stimolazione dal basso, sostenuta dalle amministrazioni sul territorio, possa innescare processi virtuosi e serva comunque a iniziare a riconoscere alcuni diritti primari di tutti i cittadini».
Marongiu e Gallittu poi replicano alle parole del consigliere comunale del Pdl Anselmo Piras, che aveva sollecitato una reazione da parte della Chiesa. «Uno Stato laico non può e non deve abdicare al proprio ruolo e demandare a un potere religioso la regolamentazione dei rapporti tra i propri cittadini, sarebbe un'ingerenza non dovuta, fuori dalla nostra Costituzione».
CONTRO Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale del Pdl, è il recordman dei matrimoni in Municipio. «Sono il consigliere che ne ha celebrato più di tutti», dice senza nascondere un certo orgoglio. Ecco perché è «completamente in disaccordo con una proposta di questo tipo. Questo registro, che verrebbe approvato senza dubbio come una scatola vuota, diventerebbe inevitabilmente un primo riconoscimento per le coppie omosessuali. Contro le quali non ho nulla, per carità. Ma non voglio che vengano equiparate alle famiglie tradizionali. E dopo il registro delle unioni civili, il prossimo passo sarebbe senza dubbio quello».
«A FAVORE DELLE FAMIGLIE»
Il coordinatore regionale di Sel (lo stesso partito di provenienza dell'assessore alle Politiche sociali Susanna Orrù) Michele Piras è invece favorevole al registro perché «sono d'accordo a tutto ciò che rafforza le famiglie». Il Comune quindi dovrebbe «nel limite delle proprie competenze dare maggiori opportunità e diritti a tutte le coppie».
E a chi fa notare che per ora il registro, nelle città dove è stato approvato, è solo una scatola vuota, risponde: «Credo che il problema vada posto. Ora si deve iniziare a registrare una unione di fatto, sia eterosessuale che omosessuale. Non sono cattolico ma ho comunque un certo rispetto per la Chiesa. Ma non credo che sia un problema di religione: ci sono un sacco di cattolici omosessuali che pensano che la loro situazione debba essere riconosciuta una volta per tutte».
LA CHIESA E se nei giorni scorsi alcuni parroci hanno manifestato la propria contrarietà al registro - è il caso di don Mario Steri, di San Paolo, che ha richiamato la posizione del Vaticano - per ora l'arcivescovo Giuseppe Mani preferisce non commentare. Anche se lo stesso capo della curia cagliaritana, in questi anni, ha sempre avuto un occhio di riguardo per la famiglia (quella tradizionale) e i matrimoni.
Per ora l'arcivescovo preferisce il silenzio. Ed è proprio al «silenzio», che domenica scorsa (giorno in cui è stato proposto il registro delle unioni civili) Mani ha dedicato una riflessione sul proprio sito internet personale.
M. R.