Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

«Sono solo occupazioni abusive»

Fonte: La Nuova Sardegna
3 agosto 2011



Zuncheddu: una mozione in Regione contro gli stabilimenti militari




ROBERTO PARACCHINI

CAGLIARI. «Per come si presenta è una vera e propria mistificazione fatta ai danni dei cittadini», la consigliera regionale Claudia Zuncheddu, già candidata a sindaco di Cagliari, non usa mezza misure. Sotto accusa è il sistema dei privilegi degli stabilimenti balneari militari.
In questi giorni gli uffici dell’assessorato all’Urbanistica stanno lavorando sul piano di utilizzo del litorale (Pul). Senza questo strumento urbanistico non è possibilie normare le attività della spiaggia. E questo significa che nemmeno i baretti potrebbero avere una autorizzazione regolare. Su questi ultimi, infatti, pende da oltre due anni un’ordinanza di demolizione da parte degli uffici dell’edilizia privata del Comune: per mancanza di autorizzazione e per aver modificato il perimetro della spiaggia concesso a suo tempo dal demanio (quindi per occupazione abusiva di suolo pubblico). Il Pul, da parte sua, stabilirà diversi criteri: dai metri quadri che potranno essere utilizzati dai baretti, al tipo di servizi che dovranno fornire. Lo stesso dicasi per gli operatori che forniscono supporti alla balneazione.
Nello stesso tempo, però, gli stabilimenti balneari militari saranno tagliati fuori da questa regolamentazione. Lo stesso dicasi per il Lido e il D’Aquila, che dipendono dal demanio regionale. Insomma: le leggi non sono uguali per tutti. Gli stabilimenti con le stellette anno come “giustificazione” fini di formazione militare (addestramento suabacqueo e altro) o di intervento terapeutico (centri elioterapici). «Mentre è sotto gli occhi di tutti che si tratta di strutture di balneazione simili alle altre, solo che non sono soggette alle normative che regolano il territorio: di fatto sono occupazioni abusive», sottolinea Zuncheddu. Dipendono dal ministero della Difesa e dell’Interno. «Non è possibile - continua Zuncheddu - che prosegua questa situazione di privilegio che è in perfetta armonia con la militarizzazione del territorio e che crea un’evidente discriminazione tra i cittadini». La Zuncheddu sta preparando una mozione in cui «chiederò che questi privilegi siano aboliti e rimosse le strutture. Viviamo un momento particolarmente difficile di scontro Regine-Stato: queste mistificazioni sono offensive e devono finire».