TEATRO. Cgil, Cisl, Cisal, Snater, Css e Usb chiedono la testa del sovrintendente
«Via Di Benedetto: non ha nessuna strategia per il rilancio»
«Un cambio di gestione che consenta alla Fondazione di ritrovare la serenità che manca ormai da più di un anno, di riguadagnare il terreno perduto a livello di immagine regionale nazionale ed internazionale, e di ripartire col doveroso slancio ed entusiasmo verso obiettivi adeguati al prestigio di questa Fondazione».
A una settimana dall'attacco precedente, Cgil, Cisl, Cisal, Snater, Css e Usb affondano nuovamente il colpo contro il sovrintendente Gennaro Di Benedetto e ne chiedono, senza mezzi termini, la testa.
«Durante la dolorosa crisi attraversata nell'inverno scorso, più volte era stata auspicata una guida caratterizzata da spiccate capacità manageriali, supportata da energie e nuove idee indispensabili per superare le ben note difficoltà economiche, senza svilire le capacità professionali dei dipendenti tutti; una guida che partisse proprio da quelle capacità per rilanciare l'immagine stessa del Lirico in Italia ed all'estero. In questi mesi», proseguono, «abbiamo salutato con sollievo il ritorno di finanziamenti pubblici adeguati alle aspettative ma risulta incomprensibile la apparente incapacità o la sostanziale non volontà, da parte del sovrintendente di produrre un piano aziendale di rilancio, strategie innovative che possano adeguatamente mettere a frutto le enormi potenzialità produttive e qualitative che una azienda come il Lirico possiede, ma che al momento attuale vediamo appiattita da una gestione caratterizzata da un unico refrain: sacrifici per i dipendenti, bassa produttività e assenza di obiettivi, se non ambiziosi, almeno degni del passato di questo teatro».