Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Via Roma, i parcheggi del dubbio

Fonte: La Nuova Sardegna
28 luglio 2011

Polemica in consiglio comunale: non è possibile conoscere i tempi dei lavori



Giuseppe Farris (Pdl) ha chiesto di sapere quando sarà consegnato il cantiere all’impresa

CAGLIARI. La storia è nata male ed è continuata peggio. I parcheggi di via Roma hanno avuto un iter travagliato. Inizialmente erano previsti circa 580 posti auto: da realizzare sotto via Roma, all’interno di un grande «scatolone» in cemento armato. Poi vi fu la rivolta degli ambientalisti e il numero dei parcheggi fu ridotto a 430. Ma la polemica ha continuato per anni. E ieri l’argomento è stato ampiamente discusso in consiglio comunale.
La mozione. L’occasione del dibattito è stata una mozione di Giuseppe Farris (capo gruppo del Pdl in consiglio comunale) in cui si chiede di «adempiere all’obbligazione di consegnare i lavori per la realizzazione di un parcheggio interrato nell’area portuale». E questo in quanto la società che ha vinto l’appalto ha già mandato una diffida in tal senso.
L’impatto ambientale. Come accennato il progetto ha avuto difficoltà sin dall’inizio. Dopo la presentazione vi fu un esposto da parte del Gruppo di intervento giuridico che lamentava la mancanza di uno studio di impatto ambientale. Per ovviare alla richiesta - considerata corretta dagli organi competenti - venne ridotto il numero dei posti auto e si passò a poco più di quattrocento. L’allora opposizione lamentò che la struttura in cemento armato, che avrebbe dovuto ospitare i parcheggi, era rimasta invariata.
Il progetto. L’idea dei parcheggi in via Roma parte da lontano: dal 2003 e si inserisce all’interno di una visione del traffico cittadino e di come renderlo meno congestionato. Si partiva dalla necessità di liberare le strade dalle auto, per rendere più scorrevole il traffico dei mezzi pubblici. Nello stesso tempo, però, nuovi parcheggi nel centro città - ed è questa la critica - diventerebbero forti attrattori di traffico e le vetture non diminuirebbero.
La situazioine. In questo momento, per rendere operativo il progetto occorre un contratto aggiuntivo, come ha precisato ieri l’assessore comunale Luisanna Marras (Lavori Pubblici). Da qui la possibilità di chiedere una serie di verifiche. Innanzi tutto sulla cantierabilità in rapporto alla città e al traffico per i giorni necessari ai lavori. Poi gli eventuali accordi con gli enti (Autorità portuale e Ctm) per agevolare i lavori. Inoltre vanno esaminate la compatibilità con gli altri progetti come i posti auto previsti dal piano del metrò leggero e i problemi della gestione economica.
I dubbi. Andrea Scano, Pd e presidente della commissione consiliare all’Urbanistica, ha espresso sin dalla passata consiliatura i suoi dubbi. In particolare il fatto che per una zona così delicata, come via Roma, non vi sia stato un adeguato studio trasportistico per l’impatto di una simile opera. Ad esempio manca uno studio su quello che questo cantiere comporterebbe per il flusso dei pedoni, nè per quello degli autobus.
I tempi. Secondo il bando i lavori dovrebbero essere realizzati in due anni. Secondo Scano non sono stati adeguatamente considerati nè il problema dei possibili ritrovamenti archeologici, nè le questioni idrogeologiche. In più: non sarebbe stata sufficientemente considerata la questione degli ordigni bellici «che, vista la zona, potrebbero esservi». E per i quali sono previsti duecentomila euro, «del tutto insufficienti per un rigoroso lavoro di bonifica da questi ordigni».
Secondo diversi consiglieri si rischia di avere «un cantiere aperto per anni e anni, ben più di due». Da qui, secondo Scano, anche l’ipotesi di bloccare il progetto e di pagare la mora di 7-800mila euro. (r.p.)