Rassegna Stampa

Sardegna 24

Il mio tifo per l’Italia che ancora resiste

Fonte: Sardegna 24
25 luglio 2011

 Guerritore domani in scena a Cagliari: «Ci siamo svegliati da un brutto incubo»

di MARIA CASTELLANI

Una voce raffinata al là del filo, capace di evocare il brivido e il mistero dei suoi personaggi, da autentica diva soave e irraggiungibile: Monica Guerritore sceglie la poesia, i versi fecondi di Dantee la creativa malinconia di Giacomo Leopardi per raccontare un viaggio «Dall'“Inferno”... all'“Infinito”, che stasera alle 21.30 suggellerà sul palco del Teatro Civico di Castello a Cagliari il XXIX Festival “La notte dei poeti” firmato CeDAC. Non un recital, ma un vero è proprio spettacolo. «Nella scelta e l'accostamento delle parole si celaunadrammaturgia: non faccio mai assoli per intrattenere il pubblico. C'è sempre un lavoro di ricerca: mi piace andare a rompere le forme consuete, trovare slancio e forza in questi grandi capolavori giunti fino a noi, togliendoli dal contesto in cui son stati in quelche modo fissati, codificati, in una lettura scolastica e per alcuni plurisecolare. Quel chemisollecita nell'Inferno è quell'essere “nel mezzo del cammin di nostra vita” in una “selva oscura”, che rappresenta anche per noi moderniunviaggio verso l'interno di sé. Andare ad indagare là dentro è necessario per arrivare a veder le stelle. Ed è il contatto con il sè più profondo: solo la solitudine ti mette in contatto con l'infinito». Un viaggio molto “personale” Io studio, ricerco, leggo, sottolineo e metto da parte, strappo gli inserti dei giornali: sonounacollezionista di parole. Sarà il suo debutto “teatrale” in Sardegna? E' strano, davvero, è la mia “prima volta” nella vostra isola. Dopo tanto tempo... La prima volta ero stata su un'altra isola, uno scoglio di fronte a Porto Rotondo: dovevamo girare “Eutanasia di un amore”. Lì mi sono innamorata di quest'isola meravigliosa; è stata davvero un' avventura, dovevamo scendere con una barca e il mio truccatore ebbe una sorta di naufragio; abbiamo sfiorato quasi la tragedia. Poi riemerse, e riuscì a salvare la cassetta dei trucchi!Unmiracolo... Da lì: son tornata una volta sola ospite di una mia amica proprio a Porto Rotondo e abbiamo messo in scena inuna terrazza sul mare il “Sogno di una notte di mezza estate”: una recita per bambini, deliziosa! Me la ricordo ancora». Invece di recente ha dato voce ad una donna, una giornalista speciale. Il progetto su Oriana Fallaci è stato un'avverntura veramente grandissima. Mi sono immersa in questo spazio privato della Fallaci che ha chiuso il mondo fuori dalla porta dal ‘96, dalla scoperta della malattia ehoscritto questo spettacolo, misterioso come misteriosa era Oriana Fallaci. Una donna che ha il mito dentro: cerca i campi di battaglia la guerra da quando ha memoria di sé. Con una sua straordinaria seduttività. E' andata a difendere i ragazzi di Città del Messico, si è impegnata in prima persona, sempre con un coraggio incredibile. Dopo di che è successo qualcosa: questa violenza, questa morte intorno l'hanno travolta. Quando ho scritto l'11 settembre, la prima immagine è stata “L'urlo” di Munch; un urlo a cui lei ha dato parole – giuste o sbagliate che fossero. Una donna comunque fuori dagli schemi Una figura femminile così ostile contrapposta alle figure femminili cui siamo abituati così “accondiscendenti”: questo entrare e stare di spalle, parlo quando miva, dico quel chemipare, è l'opposto di quel vivere femminile sempre proteso verso il maschio. Molto diversa anche dalla “Lupa”? La lupa, che bel personaggio: che volete? Lei dice: che voglio? Non lo so. Questo vuoto cosmico, il suo dover mangiare, nutrirsi di bellezza, di corpi, come se avesse la malaria. Di notte gira gira, cerca. I veri personaggi sono metafore. Significanomolto oltre se stessi. Dopo la “Notte dei Poeti”, sarà vacanza? Neavrei bisogno! Adesso è più difficile: per un po' qualcosa dentro si continua ad agitare, ci vorrà ancora qualche settimana edopo dovrei entrare in quel nulla “vacante”. Arte e società? Io prima di essere un'attrice sono un cittadino: la situazione è terrificante. Ci siamo svegliati da un brutto incubo, pensavamoche fosse un sogno, e adesso iniziamo a vedere la luce, ma siamo nel pieno dell'agonia. La situazione italiana è difficilissima: non mi metto a parlare di tagli della cultura, quando ci sono persone che fanno fatica a mangiare. Preferisco fare spettacoli in piazza, scrivere e parlare, girare anche con il porta a porta che chiedere soldi. Anche se la cultura è fondamentale. Bisogna pensare ai giovani. Invece di occupare i teatri, farli funzionare! E sostenere le giovani compagnie. Fortuna che c'è un'Italia che resiste, che continua a fare il meglio che può. Penso che ora si possa tirare un sospiro di sollievo e buttarsi dietro 20 anni brutti.