Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Poetto, beffati i disabili

Fonte: L'Unione Sarda
25 luglio 2011

MALA BUROCRAZIA. Lo stabilimento balneare è costato oltre 100 mila euro

 

L'autorizzazione dura solo 20 giorni, si chiude 
Vedi tutte le 2 foto Uno stabilimento balneare costato centomila euro, l'unico al Poetto veramente attrezzato per i disabili, che chiuderà dopo soli venti giorni dalla sua apertura.
È l'incredibile storia della struttura gestita dalle associazioni Viva Sardegna e Assemilandia, che a fine mese saranno costrette a smontare tutta la loro struttura (inaugurata lo scorso 10 luglio) faticosamente costruita a loro spese in quanto sono in possesso di un'autorizzazione temporanea della durata di venti giorni. Permesso che potrebbe essere rinnovato, ma solo dopo che la struttura sarà totalmente smontata. Potrà essere rimontata e riaperta al pubblico solo dopo cinque giorni.
LA PROTESTA «In questo modo si lede il diritto alle vacanze dei disabili - spiega Walter Spano, responsabile di Viva Sardegna - un disabile non ha la possibilità di scelta, perché per problemi motori o semplicemente per affezione va sempre nello stesso posto se si trova bene. È pazzesco obbligare queste persone a non venire più al mare solo a causa di un'autorizzazione che dura troppo poco».
SERVIZI Lo stabilimento balneare, che si trova nel lungomare a fianco all'ex ospedale, ha attrezzature adatte alle persone affette da disabilità che le altre strutture non hanno: «Qua non si tratta di avere solo le pedane, quello è il minimo indispensabile che dovrebbe essere garantito in tutti i luoghi pubblici. Abbiamo una serie di giochi gonfiabili in mare - prosegue Spano - che non hanno la semplice funzione di far divertire le persone, ma hanno soprattutto l'obiettivo di attirare coloro che magari hanno paura di entrare in acqua. Attraverso queste attrezzature riusciamo a fargli fare il bagno, e allo stesso tempo si divertono».
DOPPIA AUTORIZZAZIONE Poi c'è un'altra contraddizione. L'intera struttura presente nella spiaggia dovrà essere fatta sparire a fine luglio, mentre per quello che riguarda le attrezzature montate in mare, l'autorizzazione regionale scade il 12 agosto. «In pratica - spiega Spano - noi dovremmo prima spendere i soldi per smontare e rimontare la struttura dopo qualche giorno (per un costo di tremila euro), dopo di che il 12 agosto dovremmo smontare anche tutto quello che abbiamo realizzato in mare».
RISCHIO CHIUSURA Silvia Secchi, corresponsabile del progetto, spiega però che se smonteranno tutto difficilmente dopo cinque giorni provvederanno a rimontare la struttura: «Noi vogliamo semplicemente avere la possibilità di portare avanti la programmazione che avevamo in mente per questa estate - dice - non vogliamo fare la guerra a nessuno e non ci sentiamo in concorrenza con nessuno, ma questa situazione è davvero intollerabile».
Piercarlo Cicero