Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Poetto, dune spianate da due giorni di festa

Fonte: La Nuova Sardegna
22 luglio 2011



Nuova «aggressione», eppure Cagliari è capofila di un progetto europeo di salvaguardia




ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Poetto, spiaggia martire di Sardegna. Da una settimana c’è una nuova aggressione che toglie l’ultima sabbia ancora composta da feldspati e quarzo nella porzione non toccata dal rovinoso ripascimento di dieci anni fa: a Quartu, teatro dell’evento Mondo Ichnusa.
Vicino al curvone del Margine Rosso, dove si è tenuta la manifestazione è in corso un piccolo disastro ambientale. La festa di per sé è andata bene, ma le migliaia di persone che hanno vissuto sulla spiaggia per un paio di giorni e di notti, hanno lasciato un mare di vetro e di plastica, che i mezzi della società di pulizia hanno portato via con un lavoro di aratura responsabile del vistoso abbassamento delle piccole avandune coperte di piantine, vale a dire l’ecosistema naturale che tiene la sabbia in spiaggia. Il risultato, anche questo sotto gli occhi di chiunque voglia vedere, è che il maestrale sta spazzando via una gran quantità di sabbia e sta anche sospingendo in acqua i rifiuti non ancora raccolti. La situazione è grave per la tutela della spiaggia, ma è paradossale quando si scopre che la Provincia di Cagliari è capofila in un progetto europeo per la salvaguardia dei sistemi dunali e delle spiagge (si chiama Providune) dove Chia e Villasimius sono stati scelti per mettere alla prova ogni sistema virtuoso possibile allo scopo di trattenere la sabbia. Con risultati incoraggianti. Uno di questi risultati, la diffusione di una capillare informazione sulle buone pratiche per una gestione corretta delle spiagge, l’assessore alle Politiche ambientali della Provincia, Ignazio Tolu, lo ha voluto portare all’attenzione dei sindaci dei Comuni costieri, Cagliari e Quartu compresi che sono i «padroni» del Poetto. Tolu non lo manda a dire: per pulirla, non si può continuare a mandare sulla spiaggia mezzi meccanici. «Naturalmente - chiarisce l’assessore - non ce l’ho con la società di gestione ma con chi l’ha inserito nel capitolato d’appalto. Sappiamo tutti che il danno non è cominciato oggi: la ferita definitiva è stata lo spostamento della strada che ha separato lo stagno dalla sabbia. Gli esperti ce lo spiegano che una duna non è il monticello e basta ma un elemento che fa parte del sistema spiaggia che comincia dal fondale marino coperto di posidonia e finisce nelle retrodune. E’ chiaro che il Poetto è già pesantemente compromesso e quindi bisogna decidere cosa fare: lasciamo che si trasformi in una piazza di Quartu o di Cagliari o si decide di unirsi e ragionare sul da farsi? Non ci possono essere tre o quattro entità autonome che agiscono ognuno per conto suo: il compendio è unico. Pensiamo di proporre ai Comuni costieri un progetto per monitorare le spiagge e applicare i criteri di salvaguardia che si stanno rivelando validi». Sandro De Muro, docente di Difesa delle coste all’università di Cagliari, coordinatore scientifico di Providune, denuncia: «Nessun ente pubblico ha finanziato ricerche specifiche sul Poetto dal ripascimento in poi». Eppure il Poetto è un caso regionale: quando fu chiaro cosa era successo alla spiaggia, altri ripascimenti analoghi pronti a partire furono fermati. A Solanas un ex sindaco che ancora ringrazia.