Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Una giornata di fuoco per il teatro

Fonte: Sardegna Quotidiano
18 luglio 2011

 Lirico

 

numeri 24 I milioni di euro di debiti dell’ente lirico certificati nel bilancio 2010. 174228 È il compenso in euro dell’ex sovrintendente Pietrantonio nel 2009, l’8% in più rispetto all’anno precedente.

IL BILANCIO VORAGINE MA LA SPESA È PAZZA

Il bilancio del 2010 del teatro lirico ha certificato un bilancio che si aggira intorno 20 milioni. Ma è anche l’analisi delle spese del 2009 che dà un’idea delle modalità di gestione dell’ente. Sovrintendente era Maurizio Pietrantonio: il suo compenso nel 2009 è stato di 174.228 euro, l’8% in più rispetto al 2008, nonostante la crisi e i tagli ai finanziamenti. Stipendi a sei cifre anche per la dirigenza. 673.843 euro da ripartire per sei incarichi: quello da direttore artistico ricoperto da Massimo Biscardi, del direttore di produzione Marco Maimeri, del Maestro del coro Fulvio Fogliazza, del direttore commerciale Angelo Vargiu e infine del direttore amministrativo e direttore del personale. Gli ultimi due incarichi sono stati ricoperti nel 2009 da Vincenzo Caldo, che poche ore dopo avere rassegnato le dimissioni fu avvistato dai dipendenti della Fondazione rinchiuso nel suo ufficio a distruggere documenti. Lo stesso che, sempre secondo le testimonianze dei lavoratori, prima di lasciare Cagliari avrebbe cercato di acquistare il pc di proprietà del Teatro.

IL LIRICO Un nuovo periodo turbolento per il teatro cagliaritano affossato dai debiti IL CDA Zedda ha annunciato la sua contrarietà all’eventuale attribuzione di eccessivi poteri al sovrintendente IL CALENDARIO Per il sindaco prima l’incontro con tutti i sindacati, poi la riunione del consiglio di amministrazione di Paola Pilia n Prima la riunione di Massimo Zedda con i lavoratori e poi quella del cda. Sarà un pomeriggio di passione quello di oggi per il Teatro Lirico. Dal via libera al bilancio che ha certificato debiti per 24 milioni di euro, le polemiche sulla crisi della più importante industria culturale della Sardegna non si sono mai placate. I sindacati infuriati per avere potuto visionare il documento solo dopo molte settimane, hanno preteso di incontrare la dirigenza e sono pronti a riprendere la mobilitazione, se non arriverà un immediato cambio di rotta nella gestione del teatro.

L’INCONTRO CON I SINDACATI La riunione è convocata per le 16, presente tutto il consiglio di amministrazione. Al sindaco Zedda i dipendenti diranno che i primi mesi di gestione del sovrintentendente Gennaro Di Benedetto, in carica da marzo, sono stati deludenti. «Nessun segnale innovativo, nessuna gestione manageriale, nessuna ricerca di finanziamenti, nessun impegno per la valorizzazione delle risorse interne del Teatro, che se ben impiegate potrebbero produrre risparmi da investire nella programmazione», hanno sottolineato la settimana scorsa in una nota Cgil, Cisl, Uil, Css, Snater, Ubs e Fials. L’Unione sindacale di base è pronta a denunciare gli sprechi alla Procura. «Se dovesse servire ad accertare le responsabilità passate e presenti di sovrintendenti, direttori amministrativi, sindaci, membri Cda e revisori dei conti, interesseremo la magistratura e la Corte dei Conti», scrive Massimiliano Cecalotti, uno dei delegati per il teatro dell’Usb, che non esclude di proclamare uno sciopero nelle prossime settimane. «Nei mesi scorsi abbiamo messo in atto le forme di protesta più disparate pur di non negare gli spettacoli al pubblico », spiega Cecalotti, «ma ora la misura è colma».

RIUNIONE DEL CDA Dopo la riunione con i sindacati Zedda, alle 18.30, presiederà il consiglio di amministrazione della Fondazione. All’ordine del giorno ancora lo stato dei conti. Ma c’è attesa soprattutto per la discussione della delibera di Di Benedetto che chiede di ampliare i suoi poteri. Il sovrintendente, in prova fino al 3 settembre, vorrebbe avere più autonomia gestionale e prendere in capo alcuni incarichi che adesso spettano a Zedda. Se la delibera fosse approvata potrebbe assumere, prumuovere, licenziare dirigenti, impiegati, artisti del coro, professori d’orchestra e qualsiasi dipendente anche a tempo indeterminato fissandone anche gli stipendi. Potrebbe acquistare e vendere qualsiasi bene mobile della Fondazione, fino a un massimo di 150mila euro. Ma anche compiere ogni operazione bancaria e finanziaria e stipulare contratti di mutuo e finanziamenti a medio e lungo termine. Un’ipotesi che non piace al cda e già contestata dai sindacati. Anche il sindaco Zedda è contrario. «Ne parleremo, spiega, ma mi sembra che sia una formula che non ha funzionato in passato».