Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Ztl, i varchi saranno attivati

Fonte: L'Unione Sarda
18 luglio 2011

L'assessore ai Trasporti parla di metro leggera, Castello e viale Marconi

 

Mauro Coni: «Più rotatorie e cura delle strade» 
Vedi tutte le 2 foto Dice, scherzando ma non troppo, che uno con le sue competenze in materia di traffico e affini non si trova così facilmente. «Faccio mediamente 50-60 chilometri al giorno in città, sono uno che si sposta molto per lavoro». Mauro Coni, quarantasei anni, da undici docente di Strade, ferrovie e aeroporti nella facoltà cagliaritana di Ingegneria, passa come tutti una fetta consistente dell'esistenza al volante. Ecco perché una delle sue preoccupazioni ricorrenti è quella di migliorare il panorama dei forzati dell'automobile: «Le strade devono essere belle. Avete presente viale Marconi? Ci sono solo orribili cartelloni pubblicitari, cunette poco curate. È ovvio che la gente corra. Rendendo più presentabile ciò che si vede ai bordi della carreggiata guadagneremmo anche in sicurezza stradale».
Viale Marconi, a prescindere dall'estetica, è un inferno.
«Ci sono delle criticità, questo è innegabile. Anche lì realizzeremo delle rotatorie. Fosse per me, farei a meno di tutti i semafori. Ma in alcuni casi sono una garanzia per i pedoni e non tutti potranno essere eliminati. Entro agosto conto di presentare ai colleghi dell'area vasta una bozza di progetto. Poi allargheremo al più presto il ponte sul canale di Terramaini. È un collo di bottiglia, troppi ingorghi».
Ci sono anche al Poetto, ultimamente.
«Ho appena finito di fare i complimenti al comandante dei vigili. Qualche giorno fa hanno evitato il “tappo” a Marina Piccola, impedendo alle auto di entrare nella corsia interna del Lungo Saline, dove tutti rallentano per parcheggiare. E la viabilità è migliorata tantissimo».
Tutta colpa dei parcheggi: non sono mai abbastanza.
«La soluzione esiste. Credo che uno dei primi interventi sarà quello di creare un accesso in viale Poetto per lo sterrato di Marina Piccola. Così diminuirà la pressione sulla rotatoria. Per il sistema dei trasporti servono tante piccole modifiche come questa, non grandi opere».
A proposito: cancellerete il multipiano di via Roma, già appaltato?
«Prima di dirlo voglio studiare bene le carte. Sicuramente, se decideremo di non farlo, dovremo dare un'alternativa per la sosta del quartiere Marina».
Le Ztl del centro storico, a parte quella di Castello, non sono rispettate. Quando attiverete le telecamere?
«Presto entreranno in funzione i sistemi per sanzionare chi passa col rosso, l'autovelox dell'Asse mediano e gli obiettivi ai varchi delle zone a traffico limitato. Tra agosto e settembre partirà tutto, i cittadini verranno avvisati adeguatamente».
Cambieranno orari e confini delle Ztl?
«Negli uffici c'è una proposta di modifica. Ne discuteremo con la commissione consiliare e con i cittadini. In via Mameli, ad esempio, chiedono che venga abolita. Vedremo».
E la metropolitana di superficie?
«Il percorso deve essere allungato da piazza Repubblica a piazza Matteotti. Ma va fatto un progetto, non deve essere solo un binario che porta fino alla stazione. Va modificato anche il contesto, l'arredo urbano. Per ora ci sono solo studi di fattibilità. Sa quanto ci vuole per approvare definitivamente un'opera pubblica? In media 2137 giorni, quasi sei anni. Ecco: io spero che i tempi siano più rapidi, ma dobbiamo lavorare tutti, dal funzionario al dirigente di questo o quel servizio, con impegno».
Castello: la precedente Giunta voleva percorsi meccanizzati e ascensori.
«Personalmente, non mi piace vedere strutture d'acciaio sulle mura antiche. Gli ascensori potrebbero essere inseriti all'interno delle fortificazioni. Ho già parlato dell'argomento con l'assessore all'Urbanistica: dobbiamo fare qualcosa che sia utile al quartiere. E soprattutto condiviso».
Lei è un assessore tecnico. Mai militato in un partito?
«Da piccolino attaccavo i manifesti del Pci con mio padre. Ho avuto qualche tessera di movimenti, come Progetto Sardegna e Sardegna democratica. Ma la mia vera militanza si riduce a essere invitato a convegni o cose simili, niente di più».
Michele Ruffi