Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

La metropolitana leggera a pezzi

Fonte: La Nuova Sardegna
15 luglio 2011



Altra occasione perduta: la Regione cerca fondi ma non per l’intero tracciato




ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Un’altra occasione sprecata per la metropolitana leggera di Cagliari. L’accordo di programma firmato nel 2008 da tutti i comuni dell’area non è stato inserito nella bozza dell’Intesa generale quadro deliberata dalla Regione il 24 giugno. Si faranno solo alcuni tronconi.
Nel documento varato dalla Regione che elenca le priorità fra le opere pubbliche ritenute strategiche per le quali la Sardegna chiede l’inserimento nel documento di programmazione economica e finanziaria nel triennio 2012-2015, ci sono alcuni tronconi: fino al policlinico e poi Sinnai, un ramo per Quartu, un altro che congiunge piazza Repubblica a piazza Matteotti e altri per una spesa totale di 293 milioni di euro, ma non è considerata una priorità strategica la metropolitana di superficie per tutti i comuni dell’area vasta e la Provincia che l’avevano sostenuta ai tempi del governatore Soru, nel 2008. Nell’Intesa ci sono anche altre proposte: come il filobus per il Poetto, un «sistema integrato e interconnesso su una linea di metropolitana portante», oltre a una «struttura di linee di supporto e un sistema di trasporto pubblico basato su rete tramviaria». Non è un modo contorto di indicare la metropolitana di superficie perché questa appare meglio indicata del documento quando si chiede «il completamento delle linee in esercizio di metrotramvia». Quindi cos’è la «metropolitana portante»: quella interrata, indicata in modo esplicito nell’allegato che fa riferimento al progetto «storico» entrato nella rosa di quelli finanziabili nel 2009. Italo Meloni, docente universitario e direttore del Crimm, centro di ricerche dell’università per la mobilità sostenibile, dice: «Occorre partire dall’accordo di programma che fu firmato dai sindaci, molti dei quali in seguito anche a un voto del consiglio comunale. La nuova intesa istituzionale poteva essere l’occasione giusta per mettere un po’ di ordine nelle strategie di progetto dell’area vasta di Cagliari». Invece: è la confusione perché pesca fra i progetti dei singoli enti quasi tutti non coordinati fra loro. «La legge regionale 21 stabilisce che le aziende, Arst, Ctm - dice il docente -, devono applicare ciò che è stato pianificato dagli enti proprietari». Quindi la Regione per l’Arst e Cagliari e la Provincia per Ctm. Anche Cagliari aveva firmato l’accordo di programma, da cui era stato tolto il troncone Repubblica-Matteotti che il centrodestra non voleva. «Il Comune - spiega il direttore del Crimm - deve pretendere che Arst e Ctm lavorino insieme, un aspetto procedurale che dovrebbe essere scontato e invece non lo è». Infatti: in piazza Matteotti arrivano con l’Arst ogni giorno 12 mila pendolari, ma non c’è una coincidenza coi bus Ctm che agevoli l’arrivo a destinazione.

 

MOBILITÁ SOSTENIBILE

Subito la navetta tra piazza Matteotti e Repubblica




CAGLIARI. Il trenino leggero che viaggia tra piazza Repubblica e Monserrato è una metropolitana di superficie, ma bisogna crederlo sulla parola. Non c’è, come nelle stazioni delle metropolitane di tutta Europa, lo schemino col percorso e le tappe. D’altronde, non è neppure facile procurarsi il biglietto del metro: attorno a piazza Repubblica non lo vende nessuno. Il treno è dell’Arst, così come tutti i pullman che portano i pendolari in piazza Matteotti: ma fra la metro che arriva fino a Monserrato e quindi di mattina è affollata di studenti e la piazza dove la maggior parte di questi arriva, c’è il Ctm. Che, non per sua stretta colpa, non ha coincidenze da offrire per il tragitto Matteotti-Repubblica. Coi biglietti c’è lo stesso vuoto: un’azienda di trasporto ignora l’altra e chiede un biglietto ulteriore a chi è appena sceso dal mezzo di azienda diversa. Non se ne può più. La mobilità sostenibile è un traguardo: sfinire il viaggiatore con i risultati del non dialogo tra aziende di trasporto è il modo migliore per far preferire sempre e comunque l’auto pure se dagli stessi automobilisti è considerata costosa, inquinante, stressante. Gli studenti allievi del professor Meloni (nella foto) glielo hanno chiesto: ma perché non si mette una navetta tra stazione Arst di piazza Matteotti e piazza Repubblica in attesa dell’allungamento del metro? Secondo Meloni non si può aspettare la metropolitana leggera «per realizzare condizioni di mobilità sostenibile». Subito, prima che cominci l’anno scolastico, oltre alla promozione del dialogo obbligato tra Arst e Ctm, serve che il Comune «realizzi corsie riservate per i bus e i semafori tarati sui bus nelle intersezioni, anziché le rotatorie che penalizzano il trasporto pubblico». (a.s)