Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’ultima estate dei baretti tra confusione e proteste: aspettando l’arrivo delle ruspe

Fonte: La Nuova Sardegna
11 luglio 2011

Dall’emergenza traffico ai parcheggi che mancano alla Ztl nata morta: mai come adesso è necessario un piano per salvare il Poetto



Per le concessioni una discussione da re-inventare

CAGLIARI. Tutto come prima e peggio di prima. L’ultima estate dei baretti al Poetto, almeno per come la conosciamo (poi sarà tutto diverso), è anche la più caotica. Ora è chiaro che le ruspe non arriveranno e dunque ci si regola di conseguenza, trasformando in peggio la spiaggia dei centomila. Gli spazi si allargano (molto spesso) e si restringono (quasi mai) a fisarmonica, i lettini e gli sdrai si moltiplicano e qualche volta chiudono pure le strade di accesso alla spiaggia.
La magistratura è lontana, sino a fine settembre vale l’ordinanza dell’ultimo minuto con la quale l’allora sindaco Floris aveva deciso - per ragioni di ordine pubblico - di salvare la stagione al mare dei cagliaritani. Ma lo stop alle ruspe, invece di indicare un modo per risolvere la questione baretti al Poetto, ha aggravato un allarme che è già diventato emergenza. Già, perchè il look, in attesa di quello nuovo che nel 2012 cambierà volto alla spiaggia (a meno di un ulteriore rinvio, sempre possibile), vede un’accozzaglia di stili e tipologia, dove tutti si regolano come meglio credono per fare i loro interessi. Il belo (o il brutto, per i bagnante) è che non c’è più un regola dove mettere lettini, sdrai, sedie e tavolini, con il risultato di una congestione mai vista. La proteste di chi con asciugamno e borsa in mano deve arrivare in spiaggia si sprecano, come le richieste di intervento della Guardia Costiera. «Ma io non devo fare lo slalom per un bagno», è la lamentela più gettonata. Quasi sempre dall’altra parte del filo, rispondono che compatibilmente con l’organico manderanno qualcuno, che farà i controlli. Questi alla fine arrivano, peccato che un quarto d’ora dopo la situazione è ritornata come prima. Normalmente la questione si risolve solo chiedendo la grazia al gestore del baretto che blocca il bagnante e la sua famigliola, spostando alla fine di qualche centimetro il lettino o lo sdraio incriminato. Ma ieri grandissima era la confusione sotto il sole del Poetto e con il classico tutto esaurito di piena estate. In molti hanno preferito stare zitti e andare avanti, per telefonare ci sarà sempre tempo oggi o nei prossimo giorni, alla vigilia della conferenza di servizi che nelle intenzioni tutti dovrebbe dare le indicazini su cosa e come costruire dalle parti dcel Poetto. L’appuntamento è per il 21, sperando che non sopravvenga un altro rinvio. In quella occasione si dovrà parlare anche di concessioni, che sonol poi la cosa più importante dato che la demolizione e successiva ricostruzione dei beretti costerà tra i 120 mila e i 150 mila euro e un investimento del genere potrà essere ripagato solo se nel frattempo arriverà la possibilità di poter gestire la struttura per qualche anno almeno, in modo da ammortizzare la spesa. Se ne riparlerà e già si annunciano discussioni a non finire perchè la posta in gioco è succosa. In attesa magari del mitico piano di utilizzo del litorale, di cui si parla da sempre ma che non si discute mai. Pul che è poi la madre di tutti i discorsi sul Poetto prossimo venturo. Ma stavolta non c’è più tempo. Traffico, parcheggi, Ztl, piano di ripascimento perchè la sabbia sta di nuovo volando via, concessioni, Ippodromo, legami con il Molentargius, ex Marino: sono solo alcuni dei problemi. Oggi o mai più: la nuova amministrazione deve operare con il bisturi perchè l’alternativa è la morte del Poetto.