Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Caro insegne, nuova guerra

Fonte: L'Unione Sarda
11 luglio 2011

Protesta dei commercianti contro l'imposta comunale sulla pubblicità

 

La Confesercenti: balzello ingiusto e troppo esoso
Vedi la foto «La tassa sulle insegne è troppo alta, la copro». Dopo le polemiche su more, interessi e censimenti sbagliati, l'imposta comunale sulla pubblicità (Icp) è nuovamente nel mirino dei commercianti cagliaritani. «Un balzello medievale», per i rappresentanti di categoria che chiedono la modifica del regolamento. Un atto che aveva scatenato attriti nella vecchia Giunta, tanto da inceppare la procedura. Il malcontento sta crescendo lentamente tra i negozianti che aspettano con ansia una revisione delle norme da parte dello staff del sindaco Massimo Zedda.
INSEGNE SPENTE Luigi Anedda è il proprietario di una rivendita di pezzi di ricambio per elettrodomestici nel corso Vittorio Emanuele. «Gestisco l'attività da 26 anni. Gli affari tutto sommato vanno bene». Gli sforzi per raggiungere certi obiettivi economici sono vani. «I balzelli comunali sono diventati troppi. È una giungla, non riesco più a starci dietro. Ecco perché ho deciso di coprire l'insegna principale e una secondaria del mio negozio». Qual era la spesa? «Ogni anno pagavo circa 750 euro al concessionario comunale per l'imposta sulla pubblicità. Un sopruso. Ho lasciato solo quella che rappresenta il nome dell'azienda. Non pago niente».
BALZELLO MEDIEVALE Roberto Bolognese, rappresentante della Confesercenti, è esplicito. «L'imposta comunale sulla pubblicità è un balzello medievale. Nessuno ha niente da obiettare quando si paga una tassa su un servizio come può essere quella sui rifiuti. Ma proprio non riusciamo a digerire una tassa ricatto, pagata per non è chiaro quale motivo. Per non parlare delle tariffe, veramente troppo elevate». La manovra economica del Governo che taglia i finanziamenti ai Comuni impone sangue freddo. Togliere l'imposta potrebbe pesare pesantemente nei sempre più asfittici bilanci comunali. «È importante almeno armonizzare le insegne», afferma il rappresentante di Confesercenti. «Soprattutto nel centro storico vediamo certi obbrobri. Insegne in alluminio sistemate in facciate di alto pregio senza alcun criterio». Servirebbe, in sostanza, una sorta di piano regolatore sulle insegne per mettere fine all'anarchia. Siamo a disposizione per studiare una soluzione condivisa che renda più belle le strade cagliaritane. Il Comune ci venga incontro». Bolognese ha una richiesta per il sindaco. «Il regolamento comunale sul commercio va modificato e nel più breve tempo possibile».
IL COMUNE Commercio e artigianato sono stati trattati nella riunione della Giunta di giovedì. «Abbiamo ereditato regolamenti che vanno senza dubbio rivisti. Sono settori fondamentali per il rilancio della città», dicono da Palazzo Bacaredda. (a. a.)