Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Anfiteatro, rito abbreviato per l’ex dirigente Soriga

Fonte: La Nuova Sardegna
4 luglio 2011



Gestione illegale della struttura: sotto accusa per peculato e truffa anche i fratelli Palmas




CAGLIARI. L’ex dirigente comunale Bruno Soriga ha scelto il giudizio abbreviato nel procedimento davanti al giudice per le udienze preliminari Alessandro Castello in relazione alla concessione senza gara pubblica dell’anfiteatro romano e la gestione dell’antica arena da parte di Sardegna Concerti.
Ad annunciarlo è stato il difensore, l’avvocato Pierluigi Concas.
L’apertura dell’udienza però è slittata al 16 settembre per un difetto di notifica a uno degli indagati: in quel giorno si dovrebbe decidere sulla posizione degli indagati e sulla richiesta, per ora solo anticipata, del rito alternativo.
Le accuse contenute nella richiesta di rinvio a giudizio depositata dal pm Daniele Caria vanno dal concorso in truffa al peculato. Con l’ex dirigente della divisione cultura e spettacolo comunale Bruno Soriga sono sott’accusa i fratelli imprenditori di spettacolo Massimo e Michele Palmas, la funzionaria Luisa Lallai e Maria Gabriella Manca, presidente dell’associazione che organizza gli spettacoli musicali.
L’indagine era partita da una serie di esposti riferiti sostanzialmente a un fatto: l’anfiteatro romano è stato assegnato in concessione ai Palmas senza una gara pubblica con una sequenza di convenzioni stipulate nel 2005, 2006 e 2007 dalla Fondazione teatro lirico alla cooperativa Sardinia Jazz, che poi l’ha girato in gestione gratuita ed esclusiva a Sardegna Concerti.
Stando alla ricostruzione della Procura la famiglia Palmas, grazie a un rapporto privilegiato con gli uffici comunali e con la connivenza di Soriga, non avrebbe pagato canoni, spese di gestione, utenze elettriche e idriche. Non solo: chiunque volesse chiedere in uso lo spazio doveva rivolgersi a Sardegna Concerti anzichè al Comune. Il processo gli anni che vanno fino al 2008, mentre quelli successivi sono al centro di un’altra inchiesta nata dall’esposto firmato dall’organizzatore di spettacoli Andrea Caldart. Si tratta di un procedimento fotocopia, dove a cambiare sono soltanto i nomi di alcuni protagonisti. Perchè malgrado la Procura indagasse, l’amministrazione comunale ha proseguito imperterrita il rapporto con i Palmas, diventati nel frattempo Sardinia Enterteinment. Rapporto che sarebbe andato avanti anche quest’anno se non fosse arrivato il veto del ministero dei Beni Culturali e la chiusura del monumento agli spettacoli musicali, giudicato a rischio per i danni provocati dall’impalcatura della tribuna in legno realizzata nel 2000 coi sei miliardi di lire del Giubileo durante il governo Delogu. (m.l)