Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

L’assessore regionale: «Facciamo subito la Casa dello studente in viale La Plaia»

Fonte: La Nuova Sardegna
4 luglio 2011

Milia ribadisce la disponibilità di 30 milioni di euro per l’Ersu sul vecchio progetto Edilia






ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Trenta milioni di euro sono pronti da spendere per costruire 500 posti letto nell’ex Semoleria di viale La Plaia secondo il progetto della società Edilia che nel 2008 vendette all’Ersu i terreni davanti al porto. Riparte da qui l’assessore regionale alla Pubblica istruzione, Sergio Milia, per affrontare il tema dell’edilizia studentesca non rinviabile sia per la giusta insistenza dell’Ente regionale per il diritto allo studio (molto spalleggiato dall’università di Cagliari che ha due terzi dei frequentanti fuori sede), sia perché i 30 milioni di euro devono essere spesi entro il 31 dicembre 2011, altrimenti si perdono. I 30 milioni fanno parte di un pacchetto dell’Apq, l’accordo di programma quadro firmato da Stato e Regione, non eterno nella disponibilità di spesa. Milia non dubita che questa sia una strada da imboccare subito: i posti letto servono, i soldi ci sono, il progetto anche. L’assessore spiega che il progetto presentato a suo tempo dalla società privata Edilia e poi acquisito dall’Ersu è stato approvato dal Comune, rientra in una convenzione e, fondamentale, ha tutte le concessioni e le autorizzazioni di legge. Queste durano cinque anni, nel 2009 il consiglio comunale del capoluogo le aveva rinnovate per altri cinque anni, ma non ci potrà essere un’ulteriore proroga. Milia non vede un ostacolo nel possibile problema che l’Ersu aveva affacciato il 2 marzo scorso durante la conferenza di servizi convocata dallo stesso assessore per rimettere in moto la questione alloggi degli studenti a Cagliari. L’Ersu, per voce del direttore generale, sostenne infatti che non si sarebbe potuto dar corso neppure al progetto Edilia perché negli anni del governo Soru l’allora giunta regionale aveva modificato il progetto Edilia attraverso lo studio presentato dall’architetto brasiliano da Rocha e quindi deliberato (il 24 aprile 2007) che si andasse avanti per dare vita al campus immaginato dall’archistar sudamericano. Spiega l’assessore regionale: «Il comune di Cagliari ha rigettato il progetto da Rocha, nessuno può realizzare un’opera che non sia stata approvata dal Comune, l’unico progetto in essere resta quello fatto proprio dall’Ersu dopo l’acquisto dell’area dalla società Edilia che ha tutte le concessioni necessarie. Nella conferenza di servizi abbiamo constatato che non si poteva andare avanti sul progetto da Rocha, la situazione giuridica è cristallizzata sulla mancata concessione da parte del Comune. Il progetto da Rocha richiedeva un aumento di volumetrie e quindi una variante al piano urbanistico comunale che non comporta tempi brevi». Quello proposto dall’architetto brasiliano era un campus sul mare con gli accessi per gli sport d’acqua: «Nella conferenza di servizi è emerso che - spiega ancora l’assessore -, per realizzarlo nella sua completezza, si prevedeva che la Regione acquisisse alcune aree dismesse delle ferrovie e quindi anche una fetta di terreni portuali». La Regione di Soru puntava molto su questo progetto da mille posti letto: l’allora governatore, ricorda Milia, con l’articolo 10 della legge 3 del 2009 aveva chiesto all’Ersu di Cagliari (e non anche a quello di Sassari) di presentare alla presidenza della giunta il piano per la residenzialità universitaria e, siccome quella norma è tuttora in vigore, anche l’attuale assessore agisce su questo preciso tema con una delega del presidente Cappellacci.
Dunque le prossime tappe secondo l’assessore sono due: una nuova conferenza di servizi come richiesto dall’Ersu e poi delibera della giunta regionale che promuoverà la spesa dei fondi disponibili per una casa dello studente in viale La Plaia.

 

Soldi e concessioni per 52mila metri cubi

La conferenza di servizi del 2 marzo scorso e le nuove aspettative




CAGLIARI. Servivano per costruire alloggi studenteschi, non vennero spesi, secondo l’opposizione in consiglio regionale il «definanziamento» di 15 milioni di euro per l’Ersu si trasformò in un piano di ristrutturazione a favore di una decina di chiese della diocesi di Cagliari dove, tra le altre cose, stava sorgendo una residenza universitaria della Curia, con rette piuttosto salate. Una scelta che fece sollevare fiere proteste. Ma oggi il nuovo assessore alla Pubblica istruzione, Milia, a domanda su quello storno clamoroso, contenuta anche in una mozione in consiglio del 19 aprile 2011, risponde: «I 15 milioni di euro della delibera Cipe 2006 vennero definanziati perché non utilizzati. Il definanziamento venne fatto non per dar luogo al restauro di edifici di culto, bensì in ottemperanza». Si dice così per dire che, se non utilizzati, i soldi pubblici vengono ripresi e destinati ad altro. Ecco perché stavolta Milia vuole che si proceda e basta: anche i 30 milioni di euro dell’accordo Stato-Regione per la residenzialità universitaria sono in scadenza. La conferenza di servizi del 2 marzo è stata l’occasione per ripercorrere la storia tormentata del «potenziamento delle strutture universitarie». Nel 2007 la giunta Soru disse chiaramente all’Ersu di andare avanti con l’intero progetto del campus elaborato dall’architetto da Rocha. Soru e il sindaco Floris firmarono un accordo, la maggioranza di centrodestra bocciò clamorosamente il suo sindaco. Floris, presente alla conferenza di marzo, ha chiesto espressamente di andare avanti col progetto Edilia sul quale c’era un accordo firmato dal Comune ancora valido «perché prorogato nel 2009 per 5 anni». Le volumetrie possibili con questo accordo sono 52 mila, «il motivo per cui tutta la procedura si è bloccata è originato dalla proposta della Regione di un aumento di edificazione per 136 mila metri cubi... il progetto da Rocha nasceva dal presupposto che la Regione acquisisse l’area delle ex ferrovie, 23 ettari per le attività di corredo del vivere studentesco in quanto nell’area disponibile non si poteva rispettare gli standard urbanistici». In conclusione una domanda: c’è un progetto finanziato e con le concessioni necessarie, la nuova amministrazione e la nuova maggioranza accettano o sorprendono tutti, correggono il piano urbanistico a tempo record, e marciano verso il progetto «brasiliano»? (a.s)