Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Sonnino, la città violenta

Fonte: L'Unione Sarda
29 giugno 2011

Allarme dopo l'accoltellamento del commerciante cinese: troppi sbandati nel rione

 

Ieri blitz nei garage abbandonati: arrestato l'aggressore È durata una notte la fuga dell'uomo che lunedì sera ha accoltellato un negoziante cinese in via Sonnino. Tonello Cau, cagliaritano di 37 anni, senza fissa dimora, è stato fermato all'alba dagli agenti della Squadra mobile, coordinati dal dirigente Leo Testa e dal vice Mario Colla, in un garage inutilizzato della stessa via Sonnino. È accusato di tentata rapina aggravata, lesioni aggravate e porto di coltello di genere proibito. Ora è rinchiuso nel carcere di Buoncammino. La sua compagna è stata denunciata per favoreggiamento. La coppia ha diversi precedenti. Nel 2003 entrambi erano stati denunciati per danneggiamento, prendendosela, guarda caso, con il proprietario di un ristorante cinese.
LA VITTIMA Zuo Zhi You, 51 anni, titolare del negozio Cina Shopping, colpito con una coltellata, è sempre ricoverato al Brotzu. I medici gli hanno assegnato 30 giorni di prognosi per la ferita al fianco. A condurre gli uomini della Mobile nel garage di via Sonnino sono state alcune testimonianze. Ieri all'alba il blitz che ha portato al fermo di Cau. In meno di 12 ore è stato risolto un altro caso di tentata rapina.
I COMMERCIANTI Resta la preoccupazione tra i commercianti di via Sonnino, nel tratto che precede l'incrocio con viale Bonaria. «Ci sono troppi sbandati che girano da queste parti alla ricerca di soldi. Molti hanno trasformato garage e ingressi di palazzi abbandonati in abitazioni di fortuna o in bagni all'aperto». Facendo un giro si scopre così un mondo invisibile, in pieno centro città. Al civico 24 di via Sonnino c'è l'ingresso di un parcheggio comunale gestito dal Ctm. Prima delle strisce blu, un angolo abbandonato trasformato in discarica. Dallo spiazzo con le auto si scende in un garage privato. Dovrebbe essere chiuso a chiave. Invece è aperto. Dentro non ci sono vetture o scooter. L'enorme spazio è diventato il rifugio di senza tetto. In un angolo tenuto in ordine, con un lenzuolo per garantire la privacy, un cane randagio fa la guardia a vestiti buttati su dei cartoni, ciabatte, una borsetta e un accappatoio. Su una parete c'è un drappo nero con la scritta Motorhead England. Su un tavolino senza gambe, una ciotola con delle noci. Alcuni mattoni vengono utilizzati come scaffali per prodotti, buste e detersivi. È qui che viveva l'uomo arrestato ieri. In un'altra parte due fili per la biancheria sono pieni di magliette e asciugamani stesi. Nella parete opposta, una piccola stanza da letto: due scatole bianche sono il comodino, un materassino il letto, un pannello pubblicitario il quadro per abbellire il muro. Un chiodo e un tubo, con giacche, completano l'arredo.
I RIFUGI Non è l'unica “casa di fortuna” che si trova nella zona. Poco distante, in quello che un tempo era l'ingresso alla vecchia Cariplo, un cartone è la porta d'ingresso di uno spazio diventato il letto di un barbone. La rampa di un ampio garage inutilizzato è contemporaneamente discarica e wc. Anche sotto l'edificio di via Sonnino che ospita gli uffici comunali, dall'altra parte della strada, rifiuti e resti di escrementi umani sono sotto gli occhi di tutti.
Matteo Vercelli