Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Una città più intollerante

Fonte: L'Unione Sarda
27 giugno 2011

IL CASO. Le reazioni dei cagliaritani dopo l'aggressione alla senegalese

«Balordi in aumento, aggrediti anche gli anziani»

Cagliari città razzista? Intollerante, forse. Certo, ci si interroga dopo l'aggressione a una donna senegalese avvenuta venerdì su un bus. Un fatto di cronaca, quello sì a sfondo razzista, che segue la maxi rissa scoppiata qualche giorno fa al chiosco Alta Marea di Quartu, dove circa settanta persone hanno aggredito dei ragazzi senegalesi. I cagliaritani si interrogano: sta venendo meno il proverbiale spirito di accoglienza del capoluogo, soppiantato dalla crescente ignoranza, base di ogni sussulto xenofobo? In tanti temono che non si tratti di singoli episodi ma di un fenomeno da isolare il prima possibile.
LE REAZIONI Alla Quarta e Quinta fermata del Poetto, il tratto di arenile dove la donna lavorava, ieri non c'era nessuna senegalese a proporre treccine ai bagnanti. Che raccontano la loro indignazione per quanto accaduto. «I miei genitori vivono nel “profondo nord” leghista. E certi episodi lì avvengono di frequente. Spero che questa crescente dose di idiozia si fermi», spiega Chiara Laudani. Nata a Cagliari, risiede a Roma da tempo. «La ricordo come una città accogliente, evidentemente non lo è più», conclude amareggiata.
Tiziana Concas non sa ancora cosa è accaduto venerdì. Quando glielo si racconta diventa furente. «A voglia a dire che non c'è razzismo. Razzismo ce n'è e pure molto». E anche intolleranza e maleducazione: «Alcuni ragazzini mi hanno importunato in spiaggia, ma nessuno è intervenuto. Il problema è che non c'è più decenza, ognuno si fa i fatti suoi». Un suo vicino di sdraio, Vinicio Putzolu è lapidario: «Un atto da condannare a prescindere dal colore della pelle».
L'ORIGINE DEL PROBLEMA C'è anche chi va al cuore del problema, come Carlo Zuddas: «È una questione di poca cultura e intelligenza». Sulla stessa lunghezza d'onda il suo vicino Marco Pinna, per cui «non c'entra solo la provenienza di una persona. Purtroppo questi balordi sono in aumento». Per Franca Gaspa «è solo mancanza di rispetto le cui vittime spesso sono gli anziani negli autobus. Certo, senza arrivare alla violenza, ma all'insulto sì».
IN BUS Come si devono comportare gli autisti in casi come questi, lo spiega Antonio Lobina, 40 anni di servizio al Ctm. Mentre guida il PQ verso Quartu spiega: «Dobbiamo sempre chiamare le forze dell'ordine e la centrale che ci comunica cosa fare, se fermarci e aspettare con le porte chiuse». Il suo collega Riccardo Sedda, conferma la maleducazione. «Parlando coi colleghi si sentono brutte storie avvenute nei mezzi. Specie dopo le 18».
Forse aveva ragione Martin Luther King quando diceva: «Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli».
Mario Gottardi

 

Reazioni
«Un atto gravissimo
ma sono solo gruppi isolati»
Esprimono condanna e sgomento Abdou Ndiaye, responsabile sardo dell'associazione “Oltre le frontiere”, e Angela Maria Quaquero, assessore provinciale alle Politiche sociali, che ieri sono andati a trovare la donna aggredita e suo marito.
Ndiaye è netto. «Sono atti gravissimi, soprattutto nei confronti di una donna che rientrava a casa dopo una giornata di lavoro». Ma sottolinea: «Sono balordi isolati. Cagliari è una città amichevole con i senegalesi. Però chi sbaglia deve pagare».
L'assessore Quaquero condanna in ordine, «la violenza, la violenza contro una donna e l'atto razzista». E poi racconta l'alto senso civico del marito dell'aggredita. «Ha rincorso gli aggressori che si sono rifugiati in un supermercato. I balordi l'hanno minacciato con una bottiglia ma le persone presenti hanno difeso l'uomo. Quindi non parlerei di un problema razzismo». E poi sottolinea. «Questo signore poteva tranquillamente chiamare i suoi connazionali e vendicarsi. Invece ha chiamato i carabinieri. Dimostrando un alto senso civico». (m. g.)