Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Debiti sull'acqua, no a favoritismi Si abbatta la tariffa»

Fonte: L'Unione Sarda
27 giugno 2011

Parla il presidente dell'Amsicora


«Sia chiaro, non ce l'ho con l'Esperia e spero che risolva al più presto i suoi problemi. Ma non ci può essere discrezionalità nel trattamento delle società sportive senza scopo di lucro né da parte di Abbanoa né da parte dei politici».
Alessandro Dedoni, presidente dell'Amsicora, racconta che qualche mese fa la sua società ha avuto lo stesso problema dei vicini di campo: un debito di 108 mila euro per acqua non pagata negli anni precedenti. «Abbiamo trattato a lungo, ma a noi non hanno proposto, come hanno fatto con l'Esperia, di versare cinquemila euro al mese. Ci hanno detto che la dilazione sarebbe potuta essere di massimo sei mesi. Dunque», aggiunge, «avremmo dovuto pagare poco meno di 20 mila euro al mese. Abbiamo preferito chiedere un prestito alla banca e pagare tutto il debito per evitare che ci staccassero l'acqua che ci è necessaria per tenere in perfette condizioni il nostro campo da hockey».
A Dedoni non è piaciuto nemmeno il fatto che l'Esperia, secondo quanto ha riferito il presidente Marco Branca, aspetti l'aiuto di «politici ad alti livelli». «Sarebbe sbagliato fare figli e figliastri», attacca: «Se una pubblica amministrazione deve intervenire a favore delle società sportive senza scopo di lucro lo faccia per tutti perché tutti abbiamo difficoltà. Noi», aggiunge il presidente dell'Amsicora, «non abbiamo mai avuto niente da nessuno ed anzi quando abbiamo chiesto al Comune l'approvazione di un piano di ristrutturazione delle nostre strutture private, attraverso il quale avremmo voluto finanziare le nostre attività sportive, ci è stato respinto dopo un lunghissimo iter».
Chariti i principi, Dedoni ribadisce un concetto già espresso tempo fa da altri dirigenti sportivi: «Perché Abbanoa continua a farci pagare l'acqua come se fossimo un'industria? Perché a chi non ha fini di lucro non si applicano le tariffe agevolate di cui godono gli enti religiosi? Questo sì che per i politici sarebbe un modo interessante per dimostrare equilibrio nei confronti di tutti», aggiunge il numero uno della società di Ponte Vittorio. «Non è giusto che debba ottenere qualcosa solo chi ha il sostegno del politico giusto. Se dovesse accadere, andremo comunque avanti orgogliosamente come sempre senza che nessuno possa dire di averci favorito». (f.ma.)